Cronaca nera

"Voglio tornare a casa". E il moldavo ubriaco spacca i vetri di una scuola per rubare una bici

Un 31enne ha patteggiato sei mesi per tentato furto e danneggiamento. In preda all'alcol, si sarebbe introdotto in una scuola di Fano dopo aver frantumato una delle finestre, cercando di rubare una bici per tornare a casa

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Si sarebbe introdotto nel corso della notte all'interno di un istituto scolastico superiore di Fano, non prima di aver aver mandato in frantumi il vetro di una delle finestre. Probabilmente in preda ai fumi dell'alcol, vagava a quanto sembra per il cortile interno del liceo in questione in mutande e canottiera. E dopo aver arraffato una bicicletta, si sarebbe giustificato con i carabinieri nel frattempo intervenuti dicendo di voler tornare a casa. Protagonista della vicenda che arriva dalla cittadina marchigiana è un uomo di 31 anni originario della Moldavia, il quale nelle scorse ore ha patteggiato sei mesi (con pena sospesa) a seguito delle accuse di tentato furto e danneggiamento. Stando perlomeno a quanto riportato dalla stampa locale, l'episodio in questione risale ai giorni scorsi ed è emerso a seguito dell'intervento dei militari dell'Arma.

Secondo quanto ricostruito in un secondo momento, quella sera l'uomo, risultato dai successivi accertamenti residente a Jesi (un'altra realtà comunale delle Marche, situata a circa sessanta chilometri di distanza da Fano, ndr) avrebbe alzato il gomito. Al punto che, a quanto sembra, nemmeno lui ricordava nel dettaglio come avesse fatto ad arrivare sino a Fano e per quale motivo lo avesse fatto. Gli inquirenti, anche in base a quanto dichiarato successivamente dallo stesso trentunenne, hanno ipotizzato che quest'ultimo fosse arrivato in treno da Ancona, dove a quanto sembra lavorava. Una volta giunto a Fano si sarebbe ad ogni modo trovato a passare davanti ad una scuola. E, forse in cerca di un mezzo di locomozione per fare in qualche modo ritorno a Jesi, avrebbe pensato bene di introdursi all'interno dell'edificio dopo aver spaccato una delle finestre.

Dopo essere entrato, avrebbe perlustrato il cortile dello stabile e sarebbe riuscito ad appropriarsi di una bici. Un'azione che non è tuttavia passata inosservata: il suo ingresso avrebbe fatto scattare l'allarme, con i carabinieri che sono successivamente giunti sul posto per controllare. E al loro arrivo, dopo essere entrati a loro volta nello spazio interno dell'istituto, i militari avrebbero notato la persona in questione, che indossava come detto mutande e canottiera ed appariva in evidente stato confusionale. "Voglio tornare a casa", una delle frasi che avrebbe rivolto ai carabinieri impegnati a chiedergli conto del suo gesto. A seguito dell'accaduto, lo straniero era quindi stato tratto in arresto, per poi essere processato per direttissima con le accuse di danneggiamento e tentato furto.

E al termine del processo, ha patteggiato una pena di sei mesi.

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