Cronache

Adesso il "ministro" del Papa spinge per lo ius soli

Monsignor Vincenzo Paglia, uno dei "ministri" di papa Francesco, rilancia sullo ius soli, dichiarando che l'uomo non può vivere in solitudine

Adesso il "ministro" del Papa spinge per lo ius soli

Gli appelli degli ecclesiastici in favore dell'approvazione dello ius soli non si contano più. L'ultimo in ordine di tempo è arrivato da monsignor Vincenzo Paglia, vicino al papa e presidente, tra le altre cariche ricoperte, della Pontificia Accademia per la Vita. La sua sfera d'interesse dovrebbe esssere la bioetica, ma il vescovo, che è uno che tende a non nascondersi, ha parlato a Repubblica della necessità di estendere la legislazione riguardante la cittadinanza.

Per mons. Paglia, del resto, il trait d'union del pontificato dell'argentino è rappresentato dall'accoglienza dei migranti. C'è poco da stupirsi, insomma, se l'ecclesiastico parla in termini di obblighi morali. Perché se l'esecutivo procedesse ad approvare l'iter dello ius soli, allora volerebbe "più alto" e farebbe - dice il presule - una sorta di favore al clima sociale del Belpaese. Del resto questa del monsignore non è una fuga in avanti: lo stesso Jorge Mario Bergoglio si è detto della stessa opinione. A favore dello ius soli sono tutti quei consacrati progressisti che ritengono l'attuale situazione superata. Viene citato persino il modello degli Stati Uniti, che è una realtà particolarmente critica, a dire il vero, nei confronti dell'operato del Santo Padre. Ma poco importa: lo ius soli viene ormai elevato a una sorta di priorità dottrinale.

A frenare lo sviluppo del mondo secondo il buon senso sarebbe l'individualismo, che Paglia individua come muro idealistico da far cadere. Dato pure che "l'uomo non è fatto per la solitudine: così, del resto, inizia anche il racconto della Genesi". Il Vaticano, la Cei e singoli alti prelati procedono a passo spedito in quella che sembra una vera e propria campagna. Ecco arrivare, allora, anche il sempieterno riferimento al "cambio di mentalità", che di questi tempi viene richiesto da più parti e non di rado da piazza San Pietro. C'è pure qualche vescovo contrario, ma si può rilevare senza problemi come la maggioranza del ceto ecclesiastico stia proponendo la medesima visione del mondo: questo ius soli "s'ha da fare".

Papa Francesco, a voler essere precisi, non ha mai spinto in maniera diretta ma la sua pastorale non è certo orientata alla chiusura dei porti e al mancato riconoscimento della cittadinanza per coloro che migrano all'interno del Vecchio Continente.

Questo Paglia lo sa ed è anche considerando questo fattore che oggi magari decide di rilanciare.

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