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Adesso serve un vaccino contro l'ignoranza sui vaccini

Adesso serve un vaccino  contro l'ignoranza sui vaccini

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Adesso serve un vaccino contro l'ignoranza sui vaccini

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Almeno Socrate sapeva di non sapere, l'ignorante di oggi non sa niente di un argomento ma lo spiega perfino agli esperti. Un esempio tra tutti è il tema dei vaccini, ognuno ha una sua convinzione, per lo più sbagliata. A niente serve il parere della comunità scientifica, i complottisti credono ci sia dietro chissà cosa, tipo la solita Big Pharma, mentre per le industrie farmaceutiche sarebbe molto più conveniente far ammalare le persone, perché perfino un no-vax dovrà prendere dei farmaci a un certo punto. C'è anche chi crede che i farmaci facciano ammalare, come il grande scienziato Red Ronnie o il premio Nobel Eleonora Brigliadori, peccato che solo un secolo fa l'aspettativa di vita alla nascita era un terzo di quella di oggi, e molto lo si deve ai progressi della medicina.

A proposito, è deprimente un sondaggio effettuato da Eurobarometro: il 48 per cento degli europei crede che i vaccini abbiano seri effetti collaterali, ossia più della metà, considerando la percentuale degli indecisi. In questo, stranamente, pur essendo la nazione che legge meno libri e quotidiani, siamo messi meglio degli altri europei, sarà merito delle battaglie che sta conducendo da anni Roberto Burioni. Crede che i vaccini facciano male ben il 60 per cento dei francesi, che quanto a cultura se la tirano molto, e il 54 degli inglesi, mentre noi italiani sbagliamo solo del 46, che comunque è una percentuale superiore a chi ha dato la risposta corretta, solo il 42.

Ma di chi è la colpa della disinformazione? Per quanto mi riguarda la attribuirei a due fattori. Il primo è internet, che porta alla diffusione di qualsiasi bufala. Forse oggi più che mai a scuola dovremmo insegnare a controllare sempre le fonti di ciò che leggiamo, e distinguerne l'autorevolezza o meno. Un conto è un articolo letto su un sito qualsiasi, un conto uno studio serio uscito su Lancet, Science o Nature.

Ma un altro fattore è quello culturale. La diffidenza verso la comunità scientifica, almeno nel nostro Paese, è in fondo la stessa che è stata inculcata contro il capitalismo da tre grandi culture: quella fascista, quella comunista, e quella cattolica. Se poi andiamo più indietro nel tempo, la colpa ce l'ha il mito del buon selvaggio di Jean-Jacques Rousseau, non per altro lo strumento della democrazia in rete del Movimento Cinque Stelle si chiama Piattaforma Rousseau, non Piattaforma Einstein. Certo, visti i risultati del sondaggio europeo potremmo dire che mal comune mezzo gaudio.

Ma in ogni caso la malattia da cui è sempre più difficile vaccinarsi è l'ignoranza.

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