Cronache

Alatri, la fidanzata: "L'albanese ubriaco si è messo spintonare Emanuele"

Alla Stampa Ketty racconta il brutale pestaggio di Emanuele: "Erano così feroci, è stato terribile". Poi il dolore: "Vorrei tanto che fosse solo un incubo"

Alatri, la fidanzata: "L'albanese ubriaco si è messo spintonare Emanuele"

"Quando ci hanno sbattuto fuori dal Mirò club e quelli hanno incominciato a picchiare Emanuele, io ho cercato di tirarlo via, ma quelli erano troppo forti". In una intervista alla Stampa Ketty Lisi, la fidanzata di Emanuele Morganti, il ragazzo di vent'anni brutalmente ammazzato fuori da un locale ad Alatri, in provincia di Frosinone, racconta il drammatico momento del pestaggio da parte del branco. "Me l'hanno strappato dalle mani e mi hanno scansato via - dice - non riesco a credere che fossero così feroci, sembravano delle bestie".

"Una follia pura". Ketty racconta che stavano bevendo una drink al bar, al primo piano del circolo. "A un certo punto un ragazzo, credo un albanese che era ubriaco ha iniziato a spintonare Emanuele, a darci fastidio. Vicino a lui c'era anche un italiano, c'era la musica alta, molto alta, non si capiva neppure bene quello che dicevano". A un certo punto Emanuele ha replicato: "E adesso basta". E lì è cominciato il litigio. A quel punto i buttafuori li hanno cacciati dal locale.

"Ci hanno buttato fuori e sulla piazza sono arrivati in tantissimi - continua Ketty - sembravano più di venti, delle furie. È stato terribile. M'hanno scavato un buco dentro, non ce la faccio, è un peso troppo grande da sopportare". "Fatico a pensarlo al passato - ammette ancora la ragazza - vorrei tanto che fosse solo un incubo, vorrei svegliarmi di colpo e scoprire che non è successo niente di così terribile e che Emanuele fosse ancora al mio fianco. Bello e sorridente come il sole. Gentile, generoso e affettuoso con tutti.

Anche con la mia famiglia".

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