Cronache

Quei "guerrieri" no vax addestrati (e con esame finale)

Le procure di tutta Italia sono attive per individuare le frange più pericolose delle proteste dei no vax: ancora un maxi blitz in 7 regioni

Quei "guerrieri" no vax addestrati (e con esame finale): maxi blitz in 7 Regioni

Le maglie della giustizia si stringono ancora sui no vax. A poche ore dal blitz coordinato dalla questura di Torino in 17 abitazioni di esponenti attivi dei gruppi di Telegram, oggi sono state effettuate altre 24 perquisizioni in tutta Italia sotto il coordinamento della procura di Genova. Altre 5, contestualmente in corso, sono state coordinate dalla procura della Repubblica di Firenze.

L'indagine di Genova è stata avviata nel più ampio contesto degli accertamenti volti a identificare gli autori di minacce rivolte a esponenti delle istituzioni regionali e a un medico infettivologo. La polizia postale di diversi dipartimenti regionali, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Genova, sta operando in Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Puglia e Sicilia. A seconda delle diverse singole posizioni i reati ipotizzati dalla procura di Genova vanno dalla costituzione e partecipazione ad associazione segreta all'istigazione, passando per l'interruzione di pubblico servizio e l'associazione per delinquere finalizzata a compiere danneggiamenti.

In particolare, la procura di Genova ha avviato l'indagine dopo i ripetuti assalti ai centri vaccinali della regione, dei quali uno solo pochi giorni fa. L'ultimo a essere stato preso di mira è stato l'hub vaccinale del centro polivalente Giovanni Falcone di Camporosso, situato davanti al pronto soccorso dell'ospedale di Bordighera. Con una bomboletta rossa sono state effettuate scritte contro il vaccino ma anche contro il governatore Giovanni Toti. Al presidente della Regione, proprio a causa delle minacce dei no vax, è stata affidata una scorta. Ma quello di Bordighera è solo l'ultimo di una lunga serie di atti compiuti contro gli hub vaccinali liguri, sui quali la procura da tempo sta indagando.

Nello stesso momento, era attiva anche la Digos della Questura di Firenze, coordinata dalla procura della Repubblica di quel capoluogo e dalla Direzione centrale della polizia di prevenzione. Durante questa operazione sono state eseguite altre 5 perquisizioni a carico di altrettante persone attive in rete e ricollegabili al movimento "V_V", ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata a compiere danneggiamenti ed altri reati.

In particolare, le forze dell'ordine hanno scoperto che esistevano vere e proprie chat per il reclutamento degli aspiranti "guerrieri" no vax e no green pass, che dovevano ascoltare una serie di audio registrati da una voce contraffatta, nei quali si parlava dell’instaurazione di un nuovo ordine mondiale governato da intelligenze artificiali e si ipotizzavano parallelismi tra il regime nazista e l’attuale situazione di emergenza. Questi audio dovevano essere ascoltati con attenzione perché erano poi oggetto di un esame e solo al suo superamento il "guerriero" entrava in azione.

Si trattava di una vera e propria associazione segreta, che induceva gli iscritti "a compiere azioni di vandalismo ai danni di centri vaccinali, ad intralciare e sabotare la campagna di vaccinazione e a pubblicare, in maniera coordinata e ad orari prestabiliti, tramite account falsi, post denigratori che prendevano di mira in particolare politici, infettivologi e giornalisti". Simbolo dell’organizzazione, una doppia V racchiusa da un cerchio, di colore rosso, probabilmente ispirato al film "V per Vendetta".

Tutte le 29 perquisizioni effettuate questa mattina sono legate a persone attive nei gruppi Telegram, diventate il vero nucleo organizzativo delle proteste.

Non è raro in queste chat leggere insulti, minacce e intenti aggressivi nei confronti di politici, forze dell'ordine, magistrati, giornalisti e medici, professionisti che nell'idea dei no vax costituiscono la base di una ipotetica "dittatura sanitaria" contro la quale si sentono in dovere di combattere.

Commenti