Cronache

Amanda Knox, l'Italia chiede riesame caso a Corte di Strasburgo

Richiesto il rinvio davanti alla Grande Camera della Corte europea dei diritti dell'uomo della sentenza di risarcimento di 18mila dello Stato italiano ad Amanda Knox per violazione dei dirittia alla difesa

Amanda Knox, l'Italia chiede riesame caso a Corte di Strasburgo

Tornata alla ribalta qualche giorno fa con la sua apparizione al Festival della Giustizia penale, Amanda Knox potrebbe essere coinvolta nuovamente nel caso dell'omicidio di Meredith Kercher, per il quale è stata assolta in via definitiva. L'Italia ha infatti chiesto alla Corte europea dei diritti dell'uomo, come riportato dal Fatto quotidiano, il riesame della sentenza di risarcimento dell'americana davanti alla Grande Camera, la più alto livello di questo organo giurisdizionale.

È stata proprio la Corte di Strasburgo il 24 gennaio scorso a condannare il nostro paese per la violazione il diritto alla difesa di Amanda Knox, interrogata il 6 novembre 2007 senza il supporto di legali e interpreti. I giudici europei avevano riconosciuto alla 31enne un risarcimento di 10.400 eruo di danni morali, più 8mila euro per le spese legali. Ma nella sentenza i togati di Strasburgo specificarono anche di non aver ricevuto prove che confermassero i maltrattamenti che lei diceva di aver subito da parte della polizia.

Amanda Knox aveva, infatti, ricorso alla CEDU sostenendo di aver subito un processo iniquo e maltrattamenti durante quell’interrogatorio e per questi motivi aveva chiesto 500mila euro per danni morali, 30mila euro per la procedura davanti alla Corte, e più di due milioni di euro per le spese sostenute dai suoi genitori per i processi in Italia.

In occasione della sentenza della CEDU la 31enne aveva scritto un lungo post sul suo blog: “Sono stata interrogata per 53 ore in 5 giorni, senza un avvocato, in un linguaggio che capivo forse come un bambino di 10 anni. Quando ho detto alla polizia che non sapevo chi avesse ucciso Meredith, sono stata schiaffeggiata sulla nuca mentre mi dicevano ‘Ricorda!'”

La decisione di accettare o meno la richiesta di rinvio è attesa dalla Corte di Strasburgo per lunedì prossimo.

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