Cronache

"Marchionne aveva un grande cuore". Quel gesto dopo il sisma di Amatrice

Dopo la morte di Sergio Marchionne, svelato il suo supporto ad Amatrice dopo il sisma: "e abbiamo la nostra scuola, che sarà inaugurata nel prossimo settembre, lo dobbiamo al suo grande cuore"

"Marchionne aveva un grande cuore". Quel gesto dopo il sisma di Amatrice

A Sergio Marchionne non piaceva farsi pubblicità per i gesti di altruismo che in questi anni ha compiuto. Nei giorni scorsi il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno, aveva ricordato come nel maggio dell'anno scorso durante una cerimonia di beneficenza a Toronto partecipò insieme al primo ministro Justin Trudeau per raccogliere fondi in favore delle popolazioni colpite dal terremoto. Non lo ha fatto solo per Norcia, ma anche per Amatrice.

"Marchionne - spiegava Alemanno - si interessò molto della situazione che stavamo vivendo e parlandogli dello sconforto in cui eravamo piombati ci spronò ad andare avanti e a chiederci ogni giorno se avessimo combinato qualcosa di buono e migliore rispetto al giorno prima".

E oggi, nel giorno della sua morte, il primo cittadino di Amatrice, Filippo Palombini, ha pianto il decesso di un uomo che, dice, per la città colpita dal sisma è stato come "un fratello". "Sergio Marchionne è stato per Amatrice un fratello, un amico, un punto di riferimento - spiega il sindaco della città - La sua scomparsa mi addolora enormemente, non dimenticheremo mai il suo impegno per la nostra terra. Se abbiamo la nostra scuola, che sarà inaugurata nel prossimo settembre, lo dobbiamo al suo grande cuore, alla sua generosità, alla sua solidarietà.

Esprimo alla sua famiglia la mia vicinanza come sindaco e come cittadino, ciò che quest'uomo ha fatto per la nostra comunità è testimonianza del suo grande spessore morale".

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