Cronache

Antifascisti in piazza a Milano: scontro con polizia e contusi

Gli studenti del collettivo Casc Lambrate si arrampicano sul monumento di Garibaldi a piazza Cairoli. Poi gli scontri con la polizia

Antifascisti in piazza a Milano: scontro con polizia e contusi

È un'azione degli studenti del collettivo Casc Lambrate ad aprire il sabato di mobilitazione antifascista a Milano. Pochi minuti dopo le 9 i ragazzi si sono arrampicati sul monumento dedicato a Giuseppe Garibaldi in piazza Cairoli dove alle 15 si terrà il comizio elettorale del candidato premier di Casa Pound Simone Di Stefano e della candidata alla presidenza di Regione Lombardia Angela De Rosa. Gli attivisti hanno acceso fumogeni e sventolano lo striscione "Ieri partigiani, oggi antifascisti".

Sul posto è intervenuta la polizia che ha invitato gli studenti a scogliere il presidio. I ragazzi hanno però fatto resistenza passiva e gli agenti hanno sgomberato gli attivisti prendendoli sotto braccio così da farli scendere da monumento dedicato a Garibaldi. I militanti di Casc Lambrate, una cinquantina secondo gli organizzatori della contestazione, si sono poi mossi in corteo verso Piazza Duomo, dove alle 15 è prevista la manifestazione della Lega "Se non ora, mai più" con la presenza di Matteo Salvini.

"Oggi Rete Studenti Milano e Casc Lambrate in risposta al comizio elettorale di Casa Pound autorizzato in Piazza Beltrami (Cairoli M1) hanno occupato la piazza denunciando la legittimazione da parte delle istituzioni di un'organizzazione dichiaratamente di stampo fascista. Ricordiamo le parole di Di Stefano a Napoli nelle quali rivendica il fatto di essere di eredi del Ventennio mussoliniano. I nostri nonni combatterono i repubblichini sulle montagne e nelle città, sconfiggendo l'occupazione nazifascista. Oggi noi, difendiamo i valori dell'antifascismo per la nostra città, medaglia d'oro per la resistenza. La reazione della polizia a quest'azione è stato lo sgombero brutale in cui diversi ragazzi trascinati di forza per le scalinate hanno riscontrato distorsioni e ferite gravi. La polizia, storicamente, è sempre stata a difesa dei fascisti, i quali utilizzano come prassi, l'aggressione con le lame in dieci contro uno. Successivamente gli studenti si sono mossi in corteo per via Dante, cantando cori partigiani. Non finisce qui, oggi pomeriggio saremo tutti in Mm2 Moscova per partire in corteo alle 14.00 Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Simone Di Stefano state attenti, ancora fischia il vento", ha denunciato Rete Studenti Milano in un post pubblicato su Facebook.

Sono ore di grande tensione quelle che precedono le manifestazioni di Roma e Milano dove scenderanno in piazza tra le due città ben sei cortei, due dei quali antifascisti, nella Capitale, e uno di Lega e CasaPound sotto la Madonnina. E mentre non si spengono le polemiche per gli scontri di Torino in cui, secondo delle immagini mostrate dalla polizia, sono state usate schegge dentro le bombe carta, il ministro degli Interni, Marco Minniti ha fatto un richiamo generale sia per gli episodi passati che in vista della giornata di domani.

A Milano si preannuncia un sabato bollente per via degli "incroci pericolosi" tra tre manifestazioni politiche. L'evento clou è il raduno Ora o mai più, prima gli italiani della Lega in piazza Duomo dalle 15, con la partecipazione del segretario Matteo Salvini. Ma alla stessa ora, al Castello Sforzesco, si radunano anche i sostenitori di CasaPound, per sostenere la loro candidata alle regionali Angela De Rosa, alla presenza del vicepresidente Simone Di Stefano. Ma alle due manifestazioni di destra si è aggiunto un terzo evento, promosso dai centri sociali e dai collettivi studenteschi, in aperto contrasto in particolare con il comizio di CasaPound. Si svolgerà alle 14 in Largo la Foppa, zona Moscova. Inizialmente la mobilitazione era stata lanciata alle 14.30 in piazza Lanza di fronte al teatro Strehler.

Alta l'attenzione a Roma dove scenderanno in campo 3.500 uomini. I primi a partire saranno i manifestanti contro il razzismo e la xenofobia: la manifestazione del comitato 'Mai più fascismì, indetta anche dall'Associazione nazionale partigiani, partirà alle 13 da piazza della Repubblica e arriverà alle 17 in piazza del Popolo. Il percorso prevede passaggi per via Barberini, piazza Barberini, via Sistina e viale Gabriele D'Annunzio. Il secondo corteo è stato invece promosso dal sindacato Cobas, 'per chiedere l'abolizione del Jobs Act. Si parte alle 14 da piazza dell'Esquilino. Arrivo previsto alle 19 in piazza Madonna di Loreto. Prevista la partecipazione di 4.500 persone. In programma anche una manifestazione statica, promossa da esponenti del movimento No vax contro l'obbligatorietà vaccinale. Si terrà dalle 14 alle 18 in piazza di Porta San Giovanni. È prevista la partecipazione di 10mila persone. Ancora un'iniziativa annunciata al Cie di Ponte Galeria, alla periferia di Roma, e promossa dagli Antagonisti contro la normativa vigente in materia di immigrazione. Infine dalle 18 alle 20 è stata organizzata una manifestazione da Fratelli d'Italia nei giardini 'Caliparì di piazza Vittorio Emanuele II. Il piano sicurezza della questura scatterà dalle prime ore del mattino con controlli ai caselli autostradali e sulle vie consolari interessate.

Duplice l'obiettivo: garantire un elevato standard di prevenzione antiterrorismo ed evitare che gruppi di facinorosi possano infiltrare i cortei condizionando l'ordine e la sicurezza pubblica. Tra le indicazioni contenute nell'ordinanza di servizio del questore, il divieto di partecipare agli eventi con oggetti contundenti di ogni tipo, aste rigide di bandiere, vestiario utile al travisamento ed ogni altro strumento potenzialmente utilizzabile per occultare la propria identità. Vietati anche caschi, elmetti o cappelli rigidi. Il ministero dell'Interno, Marco Minniti chiedendo di "abbassare i toni" si è però detto convinto che non esiste un rischio "di degenerazione violenta" delle manifestazioni. "Noi abbiamo una capacità e una forza della nostra democrazia - ha sottolineato - che ci consente di poter dire con una certa serenità che siamo in condizione di poter affrontare una campagna elettorale, che è il cuore del processo democratico.

Le elezioni devono essere garantite rispettando il principio di libertà e di sicurezza".

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