Politica

Di barconi e di mutande

Di barconi e di mutande

La serietà e l'affidabilità di un sistema si misurano dalle piccole cose. E allora mi chiedo: la giustizia che ha toppato sulle mutande del vigile di Sanremo presunto assenteista e furbetto del cartellino ieri assolto con formula piena perché il fatto non sussiste è la stessa che ha chiesto, e ieri ottenuto dal Senato, di processare l'ex ministro dell'Interno Matteo Salvini (caso Gregoretti) per sequestro di persona, terremotando la politica e la democrazia? Siccome purtroppo la risposta è: «sì, è la stessa», significa che ci hanno ridotti davvero tutti in mutande.

Sono in mutande Pd e Cinque Stelle, che pensavano di processare sì Salvini ma, per non trasformarlo in martire di libertà, solo dopo le elezioni in Emilia-Romagna (per questo ieri non hanno partecipato al voto sul modello Ponzio Pilato). Ma per certi versi è in mutande anche Matteo Salvini, che ieri, votando contro se stesso per drammatizzare gli ultimi giorni di campagna elettorale, se perde le elezioni rischia ora davvero di essere condannato e mettere così fine alla sua brillante carriera politica. E sono rimasti in mutande pure i magistrati, che dopo aver diffuso al mondo le foto del presunto mostro dei furbetti del cartellino men che in déshabillé senza fare le opportune verifiche (e rovinando la vita a lui e alla sua famiglia) ora devono rimangiarsi tutto.

C'è una famosa battuta di Woody Allen che recita: «La maturità di una persona la si misura dal modo in cui reagisce svegliandosi una mattina in pieno centro in mutande». Direi che il vigile di Sanremo ha superato la prova con grande dignità. Non sono sicuro che magistrati, Pd e Cinque Stelle sapranno fare altrettanto sul caso Salvini. Andranno avanti come se niente fosse e, incuranti del pubblico decoro, proveranno senza vergogna per la seconda volta - la prima fu con Silvio Berlusconi a fermare il centrodestra con sentenze e condanne dopo processi col trucco e condotti partigianamente. Al grido di «Lo vogliono le sardine», riproveranno a fare carne di porco delle leggi parlamentari e dei codici penali stando ben attenti a non sporcarsi come hanno fatto ieri direttamente le mani. Perché si sa, loro sono democratici, leali, morali, etici, coraggiosi.

Ma soprattutto sono dei grandi bugiardi.

Commenti