Cronache

Barilla: "Non farò mai spot con gay". E gli omosessuali boicottano la pasta

Guido Barilla non metterà mai in uno spot una coppia omosessuale. Gay sul piede di guerra. Scoppia la polemica: le associazioni e i parlamentari del Sel lanciano il boicottaggio

Barilla: "Non farò mai spot con gay". E gli omosessuali boicottano la pasta

"Dove c'è famiglia, c'è casa". Non è solo il marchio della pasta Barilla, lo slogan che, da decine di anni, contrassegna la qualità di un prodotto rinomato in tutto il mondo. È qualcosa di più, di più profondo: la mamma, il papà e i figli seduti a tavola, davanti a piatti stracolmi di fumanti maccheroni al ragù. È l'italianità a cena, alla fine di una lunga giornata di lavoro. Al centro di tutto quella famiglia su cui si fonda il presente e il futuro del nostro Paese. Guido Barilla non può spiegarlo meglio: "Non faremo pubblicità con omosessuali, perché a noi piace la famiglia tradizionale. Se i gay non sono d'accordo, possono sempre mangiare la pasta di un'altra marca. Tutti sono liberi di fare ciò che vogliono purché non infastidiscano gli altri". Eppure le associazioni arcobaleno si sono infastidite per le parole pronunciate dal presidente del colosso fondato nel 1877 a Parma. Tanto che su Twitter hanno fatto partire il boicottaggio con l'hashtag #boicottabarilla.

A infiammare la polemica è stata una intervista rilasciata da Guido Barilla alla trasmissione La zanzara di Radio24 dove ha spiegato la filosofia che sottende gli slogan e gli spot pubblicitari del gruppo. "La pubblicità è una cosa molto seria e va discussa in genere da persone che ne capiscono di pubblicità", ha spiegato l'imprenditore accusando la presidente della Camera Laura Boldrini, che nei giorni scorsi aveva biasimato le pubblicità che mettono le donne dietro ai fornelli, di non capire il ruolo svolto dalla donna. "È madre, nonna, amante, cura la casa, cura le persone care, oppure fa altri gesti e altre attività che comunque ne nobilitano il ruolo. È una fondamentale persona per la pubblicità, non solo italiana", ha spiegato Barilla definendo la Boldrini semplicemente "patetica". "La comunicazione - ha continuato - è una leva fondamentale per il commercio e ognuno la fa come meglio crede, nel rispetto delle regole". Proprio per questo, sebbene negli anni Ottanta uno spot avesse come interprete una cinesina che mangiava gli spaghetti, al centro della comunicazione della Barilla ci saqrà sempre la famiglia tradizionale italiana. Insomma, niente reclame con coppie omosessuali. "Noi abbiamo una cultura vagamente differente - ha spiegato Barilla - per noi il concetto di famiglia sacrale rimane uno dei valori fondamentali dell'azienda. La nostra è una famiglia tradizionale. Se ai gay piace la nostra pasta e la comunicazione che facciamo mangeranno la nostra pasta, se non piace faranno a meno di mangiarla e ne mangeranno un'altra". Guido Barilla sa bene che non si può piacere sempre a tutti per non dispiacere a nessuno: "Non farei uno spot con una famiglia omosessuale, ma non per mancanza di rispetto verso gli omosessuali che hanno il diritto di fare quello che vogliono senza disturbare gli altri, ma perché non la penso come loro e penso che la famiglia a cui ci rivolgiamo noi è comunque una famiglia classica". Secondo l'imprenditore, che oggi raccoglie il timone di una tradizione centenaria che affonda le proprie radici in una bottega di Parma, "ognuno ha diritto a casa sua di fare quello che vuole senza disturbare quelli che stanno attorno rivendicando più o meno diritti che sono più o meno leciti". Pur rispettando il matrimonio omosessuale, Guido Barilla è assolutamente contrario all'adozione perché riguarda una persona che non può decidere. "Io che sono padre plurimo - ha concluso - conosco le complessità che ci sono nel tirare su dei figli e mi domando quali altre complessità possano esserci in una coppia dello stesso sesso".

L'intervista rilasciata Giuseppe Cruciani ha fatto imbufalire le associazioni omosessuali che hanno subito lanciato la campagna per boicottare il marchio. "Lanciamo con una campagna di boicottaggio di tutti i suoi prodotti", ha fatto sapere il presidente dell’associazione omosessuale Equality Italia, Aurelio Mancuso, secondo cui Barilla ha voluto "lanciare una offensiva provocazione per far sapere che si è infastiditi dalla concreta presenza sociale" degli omosessuali. Il Sel di Nichi Vendola ha immediatamente raccolto la campagna di boicottaggio. "Ecco un altro esempio di omofobia all’italiana", ha commentato il deputato Alessandro Zan invitando tutti i parlamentari a fare altrettanto. "Dopo le dichiarazioni di Guido Barilla ci chiediamo se dovesse scegliere come testimonial tra Obama e Giovanardi chi sceglierebbe - ha calcato la mano l’associazione Gay Center - il primo è a favore dei matrimoni gay, il secondo è un omofobo". Intanto è già partito su Twitter l’hastag #boicottabarilla. Ricoperto dalle critiche, Barilla è voluto tornare sull'argomento assicurando che non era nelle sue intenzione urtare la sensibilità di nessuno. "Mi scuso se le mie parole hanno generato fraintendimenti o polemiche - ha spiegato - volevo semplicemente sottolineare la centralità del ruolo della donna all’interno della famiglia".

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