Cronache

Blitz dell'Olanda su Sea Watch. Salvini: "L'Ong rispetti la legge"

Le autorità olandesi a bordo di Sea Watch per una ispezione. Le proteste della Ong. Il ministro Salvini: "Possono fregarsene di leggi e regole e fare quello che vogliono?"

Blitz dell'Olanda su Sea Watch. Salvini: "L'Ong rispetti la legge"

La Sea Watch protesta e Salvini risponde. Si riaccende così la lite sui salvataggi in mare e l'interminabile scontro tra Ong e governo italiano. Mentre ieri le autorità olandesi sono salite a bordo della nave per una ispezione sull'imbarcazione umanitaria, il ministro dell'Interno bacchetta le Ong che non possono "fregarsene di leggi e regole".

La Sea Watch 3 è ormai ferma da settimane nel porto di Catania dopo lo sbarco dei migranti autorizzato dal governo italiano solo a seguito di un duro braccio di ferro politico in Europa. Sulla nave, però, la procura di Catania ha riscontrato l'"inidoneità tecnico strutturale" per i soccorsi in mare e la Capitaneria di porto ha rilevato ben 32 irregolarità a bordo.

Tutto ruota attorno alla capacità o meno dell'imbarcazione umanitaria di caricare migranti a bordo per lunghi periodi. È questo che ieri le autorità olandesi hanno cercato di verificare con la loro ispezione. Il risultato del blitz non è ancora noto, ma l'Ong già protesta per quelli che considera "pretesti" per "bloccare una delle ultime navi di soccorso civile rimasta operativa nel Mediterraneo".

Le posizioni sono distanti. Per l'Italia e i pm di Catania la Sea Watch 3 non può caricare a bordo più persone di quante ne possa contenere, come spesso accade durante le operazioni Sar. Diversa (e opposta) la versione dell'Ong: "La nostra nave è pronta e adeguatamente attrezzata per prestare soccorso e assistenza alle persone in difficoltà, ma non siamo un hotel o un ospedale galleggiante, e tantomeno un hotspot", commenta Johannes Bayer presidente di Sea-Watch. L'Ong vorrebbe portare i migranti "nel più breve tempo possibile" in un "porto sicuro", ma i "bracci di ferro" dei governi la costringerebbero "a ospitare a bordo le persone soccorse per diversi giorni". Eventualità per cui non sono pronti, ma che - dicono - non dipende da loro. Prima li costringono a restare per giorni in mare, lamenta Bayer, "e poi gli stessi Paesi ci accusano di non essere attrezzati per farlo".

Il fatto è che le regole esistono per tutti. E vanno rispettate.

"Chi ha una barca sa che Capitanerie e Finanza fanno i controlli - attacca Salvini - Le ONG, invece, possono fregarsene di leggi e regole e fare quello che vogliono?".

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