Cronache

Boldrini clandestina

Accusa la polizia violenta, ma tace sugli stupratori nordafricani. Poi insulta chi la critica. E a Rimini il branco è ancora libero

Boldrini clandestina

Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, critica a modo suo Laura Boldrini per il silenzio sullo stupro di Rimini e scoppia il pandemonio. La presidentessa è poi uscita dal riserbo solo per difendere se stessa dall'attacco, ma ancora una volta non ha detto una parola sulla ragazza vittima e sui nordafricani immigrati suoi aguzzini. Piagnucola come una bambina viziata, quasi che il problema del Paese e delle donne fosse la Meloni e non i suoi amici migranti fuori controllo e spesso in combutta con la delinquenza locale. Clandestina tra i clandestini, per la Boldrini è violenta solo la polizia che pochi giorni fa ha sgomberato una casa nel centro di Roma occupata dai clandestini e che oggi si scopre essere stata pure un «ufficio» dei trafficanti di esseri umani.

Vorremmo tanto che la presidentessa della Camera, terza carica dello Stato, rompesse il silenzio per fare un appello alle comunità di immigrati che da quattro giorni proteggono, aiutano e forse ospitano i nordafricani autori dello stupro, sottraendoli così alla giustizia. Avremmo voluto vederla all'ospedale di Rimini a portare la solidarietà di tutti gli italiani alla ragazza vittima dell'abuso. Avremmo voluto sentirla zittire chi in questi giorni dà a noi dei razzisti perché abbiamo osato svelare l'identità (scomoda per quelli del politicamente corretto) degli aggressori. Sarebbe stata interessante una sua riflessione sul fatto che nella cultura islamica lo stupro non è poi così grave perché la donna non ha diritti, come scritto nel Corano (anzi, come noto, un giovane mediatore culturale pakistano da noi gentilmente ospitato, e pagato, ha sostenuto nelle scorse ore che alle donne lo stupro, superato il primo impatto, piace assai).

Purtroppo le nostre speranze resteranno deluse. Ci resta la speranza che le donne italiane, soprattutto le politiche di ogni partito, in questa ennesima polemica, sappiano scegliere da che parte stare.

Chi sta con i silenzi della Boldrini agevolerà la voglia di immunità degli stupratori nordafricani, della loro comunità e di eventuali balordi italiani che li stanno proteggendo; chi starà con Giorgia Meloni sarà al fianco della ragazza stuprata.

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