Cronache

La Boschi regge, Renzi meno

La ministra incasserà la fiducia, ma per il premier è una sconfitta e il Pd precipita nei sondaggi

La Boschi regge, Renzi meno

Maria Elena Boschi oggi incasserà il voto di fiducia dei colleghi della Camera, anche se la sua folgorante ascesa alle vette del potere subisce uno stop probabilmente irreversibile. Certe cose, in politica, segnano più di un avviso di garanzia, giusto o sbagliato che sia. Ne sanno qualche cosa Scajola e la «casa a sua insaputa», Maurizio Lupi e il Rolex regalato al figlio, la ministra Cancellieri e quelle telefonate con i Ligresti. L'elenco completo sarebbe lungo e avranno voglia a esultare oggi i renziani per lo scrutinio favorevole: il cavallo è azzoppato di suo, e come si usa tra gentiluomini è giusto non infierire ulteriormente. La Boschi pensava di passare alla storia come la madrina delle riforme epocali, la cronaca l'ha inchiodata per sempre al crac delle banche popolari, al dramma dei risparmiatori, alla gestione allegra e spregiudicata del potere. Rischio che corre anche Matteo Renzi. Gli ultimi sondaggi, pubblicati ieri dalla Stampa di Torino, dicono che il Pd in una sola settimana abbia perso un punto e mezzo, attestandosi al 30,5 per cento. Ancora più pesante lo scivolone del premier: la fiducia degli italiani nei suoi confronti è scesa al 30,8 (meno 1,7 rispetto all'ultima rilevazione). Gli italiani perdonano molto, non furberie, privilegi e magheggi della casta di turno. Non capiscono, tra l'altro, come possa il magistrato che indaga sulla banca del papà della Boschi, l'Etruria, essere al contempo consulente, retribuito, del governo di cui la Boschi è autorevole esponente. Su questo ieri il Csm ha aperto un'inchiesta ma c'è da chiedersi come mai da quelle parti non sapessero nulla e si siano mossi solo quando la notizia è stata resa pubblica dai giornali. Questa vicenda, da qualsiasi parte la si affronti, è tutta un gran pasticcio e al governo fa più male delle mille bugie raccontate in questi due anni agli italiani in tema di fisco e sicurezza. Per salvare il salvabile, ieri Renzi ha annunciato di volersi affidare al solito jolly, il super magistrato Cantone, che dovrà dipanare la spinosa matassa dei rimborsi ai risparmiatori truffati.

Un'altra sconfitta di questa sinistra di governo, dopo quella di Expo, commissariata dallo stesso Cantone, e Roma, affidata nelle mani di due prefetti. Prefetti e magistrati ovunque: ma è questa la democrazia?

Commenti