Cronache

C'è voglia di centrodestra Ma unito

C'è voglia di un centrodestra. Ma che sia unito. Basta discutere su chi comanda. Basta mettere veti. Basta guardarsi indietro

C'è voglia di centrodestra Ma unito

C'è voglia di centrodestra. Nel sondaggio Euromedia pubblicato sabato, Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia uniti superavano di due punti e mezzo il Pd. Uniti è la parola magica. Uniti contro i litigi, gli interessi di partito, le ripicche personali che hanno segnato il declino del centrodestra. Un risultato che va oltre gli attuali meriti dell'eventuale coalizione. È come se fosse in atto una rivolta al Partito della nazione da parte del popolo del centrodestra, talmente evidente che il premier starebbe cercando di correre ai ripari bloccando il progetto e riportando il Pd a sinistra. Alla faccia di tutti quelli che hanno abbandonato il Cavaliere, convinti di allungare così la propria sopravvivenza politica.

Evidentemente l'occupazione sistematica dell'informazione, dell'economia, della politica e della giustizia del Paese da parte di Renzi comincia a preoccupare più del fantomatico populismo. Anche perché il primo populista è proprio lui, il premier. E se le sue ricette hanno fatto breccia, i suoi scandali hanno segnato la fiducia.

Ma se c'è voglia di centrodestra non è solo per colpa di Renzi o della paura di Grillo. Se vota, l'Italia resta un Paese di centrodestra. Il problema è convincerlo a votare. Ma per vincere l'astensionismo non basta una sondaggio favorevole. Occorre un progetto credibile che sappia andare oltre i soliti slogan «è tutto sbagliato». Ci vuole un'idea che sappia leggere quanto sta accadendo in Europa e nel mondo.Il terrorismo, l'immigrazione, la sicurezza, le tasche vuote, sono argomenti di facile presa, ma gli italiani sognano soprattutto una vita normale. Un lusso di questi tempi. Saper parlare alla pancia della gente non è così brutto come vogliono far credere i commentatori di sinistra, ma bisogna saper anche entrare nella loro testa e colpire il loro cuore.

Basta discutere su chi comanda. Basta mettere veti. Basta guardarsi indietro. C'è un futuro da costruire e per il centrodestra non è nero come qualcuno voleva far credere. Renzi non è l'asso pigliatutto e Grillo non è l'unica alternativa. Il popolo di centrodestra c'è e ha voglia di ritrovare i suoi punti di riferimento. Ora tocca ai partiti e soprattutto all'esperienza di Berlusconi.

Lui sa come mettere d'accordo le varie anime del centrodestra, perché è l'unico che ci sia riuscito.

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