Cronache

Cara Boldrini benvenuta nel club degli insultati

Sostiene che la sua è una battaglia per tutti. No. La sua è una legittima battaglia per se stessa

Cara Boldrini benvenuta nel club degli insultati

In Doctor Faustus, un libro complicatissimo di Thomas Mann che solo d'estate si può avere il tempo di prendere in mano, c'è però una favolosa descrizione di una donnetta ritenuta, dal popolo ignorante, una strega: «Il suo habitus s'era a tal punto adeguato al pregiudizio dell'opinione pubblica che anche chi era del tutto scevro da preconcetti, sebbene in lei non ci fosse nulla che non andava, poteva essere colto, incontrandola, da un arcaico brivido di terrore». Ecco, mi è venuta in mente Laura Boldrini. Mi sento come quel popolino che quando sente parlare la nostra terza carica dello Stato, non una strega ovviamente, ha un brivido di terrore. Il suo stile da «Madonna addolorata» alimenta il pregiudizio. Due giorni fa ci ha spiegato vibrante che contro le Ong c'era un'inqualificabile campagna di odio (fake news) e ieri ha denunciato attacchi disgustosi a lei rivolti (real news). In due giorni è riuscita a confondere talmente i piani, da rendere il suo j'accuse di ieri più debole del dovuto.

Chiunque frequenti un poco la Rete, sa bene che gli odiatori riescono a rivolgere alla Boldrini, come a chiunque abbia un minimo di visibilità, insulti orrendi, disgustosi e vigliacchi.

Ma la Boldrini ha questa capacità di sbagliarle tutte. Si veste da strega anche se non lo è, parafrasando Mann. La terza carica dello Stato ha infatti tutti gli strumenti per difendersi, e sono ben superiori a quelli dei comuni mortali. Che peraltro glieli pagano, questi strumenti: uffici stampa, avvocati, consulenti e un rapporto con la polizia postale che non passa per il centralino come per il signor Rossi. E non dica sciocchezze, anche se in modo dolente, sostenendo che la sua è una battaglia per tutti. No. La sua è una legittima battaglia per se stessa, volta a sbattere in galera o farla pagare ai suoi insultatori; quei deficienti che credono di stare sulla Rete come quei bulli che in macchina, protetti dalle lamiere, ritengono di poter fare di tutto e restare impuniti. Altro che «leoni da tastiera», come oggi va di moda di dire, conferendo loro una grande dignità animale. Sono pirati della strada.

Ma la Boldrini (cito il Corriere della Sera) «è una donna, una mamma, una cittadina italiana e ricopre la terza carica dello Stato», manca solo il segno zodiacale (magari di aria) e la descrizione della Madonna addolorata e trafitta è completa. Resta il fatto che là fuori ci sono milioni di frequentatori della Rete, magari anche maschi e single e senza cariche politiche, che subiscono insulti di tutti i tipi e si comportano come cittadini normali: in parte soprassiedono e talvolta provano a denunciare.

E là fuori ci sono anche centinaia di politici che hanno subìto il trattamento Boldrini, nel silenzio più generale degli opinionisti e dei compiaciuti che nel proprio circoletto possono dire di aver sputato sulla Casta.

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