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Chi finge di non vedere chi ha vinto

Questa micro rassegna va in stampa in Italia e in orario normale (ieri) con notizie normali (di ieri), mentre non sappiamo a che ora vadano in stampa in Svizzera (residenza di un certo editore) e in quali orari e con quali notizie

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Questa micro rassegna va in stampa in Italia e in orario normale (ieri) con notizie normali (di ieri), mentre non sappiamo a che ora vadano in stampa in Svizzera (residenza di un certo editore) e in quali orari e con quali notizie, sta di fatto che quello del quotidiano Domani è sicuramente un record: Domani, ieri, è uscito senza le notizie dell'altro ieri.

Complicato? Allora proviamo così: il quotidiano di Carlo De Benedetti, il più amato dai dossieristi, a forza di tifare centrosinistra in Abruzzo, ha dimenticato di scrivere che domenica, in Abruzzo, ha vinto il centrodestra. Erano già oltre, giustamente guardavano al domani: «Tra Basilicata, Piemonte e Ue. L'Abruzzo non è la tappa decisiva». Questa era l'apertura di prima pagina. L'editoriale era titolato «L'Abruzzo è l'antipasto della sfida totale in Europa». Solo un antipasto. Pagina 2: «La Ue è la vera sfida, Meloni, Schlein per l'alternativa»; in basso: «Perché il voto abruzzese è solo una tappa verso il 9 giugno». Infine pagina 3: «Dall'Abruzzo a tutta Potenza. Obiettivo Basilicata per Pd e M5». Nota: Potenza è il capoluogo della Basilicata, da qui la simpatica battuta. Nota 2: gli abitanti della Basilicata corrispondono allo stesso numero di persone (560mila) che in un solo giorno prendono la linea Verde della Metropolitana Milanese.

Obiezione: forse quelli del Domani chiudono presto le pagine in tipografia. Replica: Le prime proiezioni elaborate dal Centro demoscopico Antonio Noto (Marsilio 54,5 per cento e D'Amico 45,5 per cento) sono uscite ben prima di mezzanotte, e gli exit poll (margine d'errore 3-3,5 per cento) circolavano da ore. Ma poi è proprio dai titoli del Domani che si capisce che avevano chiaro chi aveva vinto.

Persino il Fatto Quotidiano, che in confronto a il Domani è il New York Times, ha preferito andare in stampa più tardi e titolare «L'Abruzzo rimane a destra». Persino la Repubblica titolava: «Abruzzo, vince la destra». Persino La Stampa titolava: «Abruzzo, vince la destra». Persino Il Foglio, che chiude prestissimo, faceva in tempo a titolare: «Le dieci sfide che attendono Meloni dopo le conferme dell'Abruzzo». E il Corriere della Sera? «In Abruzzo ha vinto il centrodestra», con questo editoriale: «La domanda, adesso, è se l'unità delle opposizioni sopravviverà alla sconfitta. Di colpo, le parti si sono invertite. Dopo l'affermazione del cartello Pd-M5S in Sardegna, due settimane fa, sembrava che contraddizioni e errori fossero franati nel campo di una destra traumatizzata. Ma stavolta il trauma riguarda le opposizioni. Mette a nudo divergenze profonde tra il partito di Elly Schlein, il Movimento di Giuseppe Conte e Azione di Carlo Calenda, che la speranza di una replica del successo sardo aveva velato».

E qui non resistiamo all'autocitazione, sorry, perché all'indomani del voto in Sardegna, alla fine di febbraio, il Giornale scriveva giust'appunto così: «Resta da chiedersi se il rammarico per l'esito elettorale non sia condiviso anche da quella prevalenza di analisti o politologi che da tempo giudicano come una verità scientifica che l'asse Pd-Cinque Stelle non abbia un futuro: su questo c'è da credere che non abbiano cambiato idea. Resta da chiedersi, pure, se a sinistra il breve ristoro elettorale non abbia reso soltanto meno inclinato il piano (o il campo) in fondo al quale il duo Conte-Schlein sia comunque destinato a schiantarsi... L'asse Conte-Schlein resta un'assicurazione sulla vita del governo». In chiusura riportiamo che ieri, mentre informava della vittoria del centrodestra in Abruzzo, il Corriere riportava un «Dataroom» titolato «Il Molise torna in Abruzzo?» dove si raccontava di quando la Bbc, incuriosita dall'hashtag «il Molise non esiste», inviò un reporter nella «regione che non c'è».

Ora: speriamo che la Bbc non legga il Domani, altrimenti pensa che non esista neanche l'Abruzzo.

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