Cronache

Il comico Marco Della Noce racconta com'è finito in disgrazia

Le tappe della crisi che ha travolto il cabarettista di Zelig Marco Della Noce, finito a dormire per strada dopo una separazione conflittuale e lo sfratto da casa

Il comico Marco Della Noce racconta com'è finito in disgrazia

"È successo quello che sta succedendo a tanti papà - racconta il comico Marco Della Noce al CorriereTv - A causa di una separazione molto conflittuale sono arrivato ad un punto in cui mai avrei immaginato di arrivare. Sono rimasto senza lavoro, ho avuto lo sfratto da un ufficiale giudiziario. Sono più di venti giorni che non ho casa e non ho neanche più una famiglia. Nel senso che non posso neanche vedere i miei figli, non avendo un'abitazione".

Una separazione conflittuale lo ha fatto finire letteralmente in mezzo ad una strada, costringendolo a dormire in macchina. Lui racconta il proprio dramma snocciolando le tappe della crisi. Lo fa senza fare troppi drammi. Rispondendo alle domande della giornalista a volte sorride. Sembra voler sdrammatizzare.

Per il mantenimento dei suoi due figli, racconta, pagavo 3500 euro al mese. "Poi dopo la primi crisi economica ho fatto ricorso e mi hanno abbassato a 2500 euro, ora sono a 1500 euro al mese. Solo che la crisi del lavoro faceva sì che non potessi garantire il mensile. Capitava che dessi 600, 1000 euro. La controparte ha sommato ciò che dovevo pagare e quanto ho effettivamente versato. Così ho accumulato un debito. Hanno pignorato la Rai e l'agenzia per cui lavoravo, di conseguenza non ho più lavorato. Nel nostro mondo tu non è che sei insispensabile, c'è sempre un altro che arriva dopo di te e prende il tuo posto. E così sono arrivato qua".

La situzione, racconta Della Noce, è precipitata tutto due anni fa. "Senza accorgermene sono caduto in una depressione abbastanza aggressiva. Ora sono in cura presso l'ospedale di Niguarda. Sono sceso in questo limbo che io ho paragonato alla tortura giapponese, quando dicevano che prendevano i soldati e li mettevano con una goccia d'acqua che cadeva sulle loro teste. Io avevo già uno sfratto esecutivo, entro 15 giorni dovevo lasciare la casa, quando mi arrivò l'ennesimo pignoramento…".

Il cabarettista reso famoso da Zelig confessa di soffrire, un po', anche per la visibilità, legata al fatto che l'opinione diffusa è che, siccome sei famoso, allora sei per forza ricco: "Vorrei anche che la gente sapesse che non siamo tutti i Fabrizio Corona della situazione. Ci sono quelli che guadagnano, na noi non nascondiamo niente, siamo gente che lavora col cuore".

Per fortuna Della Noce ha trovato molte persone disposte ad aiutarlo. Lui di questo è contento: "Ho trovato molta solidarietà nelle persone comuni, che hanno saputo la mia storia. Quello che mi incoraggia - conclude - è aver saputo che c'è tanta gente che mi esprime solidarietà". In un'intervista al quotidiano il Giorno Della Noce aveva detto: "Mai avrei pensato che dopo trentacinque anni trascorsi a fare ridere la gente mi sarei trovato a piangere per una situazione veramente difficile che non auguro a nessuno".

Ci auguriamo che presto anche lui possa ritrovare il sorriso.

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