Cronache

La compagna di Fico e il servizio de Le Iene: "Verità cercate da maiali"

La compagna del presidente della Camera reagisce dopo il servizio delle Iene su Roberto Fico e quella colf in nero che lavorerebbe a casa sua

La compagna di Fico e il servizio de Le Iene: "Verità cercate da maiali"

La compagna del presidente della Camera, Yvonne De Rosa, reagisce dopo il servizio delle Iene su Roberto Fico e quella colf in nero che lavorerebbe a casa sua a Napoli. Su Facebook la De Rosa di fatto si sfoga senza mai citare il programma di Italia Uno. Il suo post sui social riporta una strofa di Cirano di Guccini: "Le verità cercate per terra, da maiali, tenetevi le ghiande, lasciatemi le ali; tornate a casa nani, levatevi davanti, per la mia rabbia enorme mi servono giganti".

Di fatto in tanti hanno letto in queste parole una sorta di risposta alle accuse de le Iene. Al centro del servizio è finita una colf che non sarebbe stata regolarmente retribuita. Poco prima delle parole di Guccini, sempre la De Rosa ha scritto: "Dedico la grandezza a voi attori di questa commedia". E quasi in contemporanea al post della De Rosa è arrivata la risposta del legale di Fico, l'avvocato Annalisa Stile: "Il presidente Fico non è, né è mai stato, datore di lavoro della signora Imma - spiega in una nota il legale - . Il presidente Fico abita a Roma, e in quella casa ha una colf assunta con regolare contratto. Risiede a Napoli, ma a casa propria nel quartiere Posillipo, e non nella casa della signora Yvonne". Arriverà la replica de le Iene domenica prossima? Intanto Antonino Monteleone sul suo profilo Facebook ha pubblicato alcuni versi di Guccini dedicati a "politici rampanti che hanno fatto del qualunquismo un'arte": "Venite pure avanti, voi con il naso corto, signori imbellettati, io più non vi sopporto, infilerò la penna ben dentro al vostro orgoglio perchè con questa spada vi uccido quando voglio.

Non me ne frega niente se anch'io sono sbagliato, spiacere è il mio piacere, io amo essere odiato; coi furbi e i prepotenti da sempre mi balocco e al fin della licenza io non perdono e tocco, io non perdono, non perdono e tocco".

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