Cronache

Germania, tasse pure sugli alberi di Natale

Dalle aliquote per gli alberi di Natale alla tassazione imposta per i wurstel mangiati al coperto: le festività in Germania sono intrise da fiscalismi

Germania, tasse pure sugli alberi di Natale

Si racconta spesso di come il Natale debba essere sinonimo di dono e gratuità, ma in Germania pure gli alberi sono finiti nel giro della tassazione. E non stiamo parlando di percentuali risibili. Tra qualche settimana, magari, non se ne parlerà più. Ma sino al 25 dicembre e oltre, per qualche cittadino tedesco (ma pure per i turisti), sembra più che lecito lamentarsi. Quello teutonico è un sistema non troppo incline alla semplificazione. E questo è un fatto noto ai più. Quando si arriva a parlare di alberi ed alimentazione natalizi, però, il ginepraio si fa ancora più spinoso e complesso. Esistono volte in cui, leggendo le disamine sui meccanismi di tassazione altrui, viene voglia di rivalutare il fisco del Belpaese. E ce ne vuole.

Stando a quanto si apprende mediante Italia Oggi, per dirne una, un abete finto acquistato in Germania è tassato al 19%. Forse influiscono anche le nuove istanze ecologiste. Dei perché, comunque, si discute. Le tasse inflitte ad un albero vero, invece, variano. Se avete deciso di trascorrere le feste natalizie nella nazione guidata da Angela Merkel, allora vi conviene dare un occhio alla provenienza dell'albero che intendete acquistare: quello di foresta è tassato solo al 5%, mentre un sempreverde reale - che però è stato trasferito ed esibito in un negozio o in un contesto cittadino - subisce una tassazione pari al 7%. Se notate della confusione non siete gli unici. La distanza chilometrica percorsa può influire sul peso della compera? Ma andiamo avanti.

Perché sempre il quotidiano sopracitato racconta di come pure i mercatini di Natale debbano fare i conti con una fiscalità davvero minuziosa e particolare. Tra gli esempi presentati, c'è quello del wurstel. In Germania se ne trovano di diverse tipologie. Questo periodo dell'anno non fa eccezione. Ma non è tanto la qualità ad influire sul prezzo, quanto la modalità di consumo. Un wurstel mangiato al coperto è sottoposto a un regime di tassazione pari al 19%, mentre chi decide di pranzare o cenare al di fuori del locale può usufruire di una aliquota molto più bassa, ossia dell'Iva al 7%. Sono le intransigenze dell'impianto fiscale.

Charles Dickens era britannico, ma sembra che i rigidismi di Ebenezer Scrooge abbiano preso dimora a Berlino.

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