Cronache

La Crusca boccia "Andiamo a comandare" di Rovazzi

L'Accademia della Crusca critica l'utilizzo del verbo di moto a luogo nell'espressione "Andiamo a comandare"

La Crusca boccia "Andiamo a comandare" di Rovazzi

L’Accademia della Crusca interviene a gamba tesa sulla musica, contro una delle canzoni più diffuse della scorsa estate e tra quelle più ascoltate dai ragazzi. A finire nel mirino degli accademici della lingua italiana è l'espressione “Andiamo a comandare”, titolo e tormentone della canzone di Fabio Rovazzi.

Niente licenza poetica per Rovazzi, insomma. La Crusca infatti ha detto che l’utilizzo in quel modo di “andiamo” non è corretto dal punto di vista delle regole della lingua italiana. Bocciato. A far scattare l'analisi della Crusca è stata una signora che ha interpellato gli esperti per capire se quell'"andiamo", abusato anche da altri in radio come in tv, sia il modo corretto di utilizzare il verbo di moto a luogo. Scrive la Crusca: "Le perplessità che possono sorgere udendo una frase come “Andiamo ad ascoltare” non nascono dal suo – eventuale – statuto di francesismo, bensì dal fatto che il verbo andare non è usato per indicare un movimento. Dicendo “Andiamo a mangiare”, “Andiamo a dormire” o anche “Andiamo a divertirci” si suggerisce l’idea che ci si sposti dal luogo in cui ci si trova per compiere una certa azione, necessariamente situata nel futuro prossimo.

In “Andiamo ad ascoltare” (o “Andiamo a cominciare”, come dicevano un tempo gli imbonitori nelle fiere paesane) l’idea di futuro prossimo è sganciata da qualsiasi movimento; si tratta di un uso assai familiare, che gli annunciatori radiofonici, tenuti a un buon controllo linguistico, farebbero bene ad evitare".

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