Cronache

La didattica a distanza può aiutare l’apprendimento

La Dad non può e non deve essere vista come un semplice trasferimento nella dimensione virtuale di metodi didattici pensati per le lezioni in presenza

La didattica a distanza può aiutare l’apprendimento

La didattica a distanza ha avuto un forte impulso a causa della pandemia da Covid19, i vari lockdown e le quarantene. Oltre alla modalità tecnologica di erogazione della didattica, i docenti si sono trovati a dover adottare nuove metodologie di insegnamento e a riadattare quelle già utilizzate in presenza. La Dad non può e non deve dunque essere vista come un semplice trasferimento nella dimensione virtuale di metodi didattici pensati per le lezioni in presenza. Essa deve coltivare un approccio diverso al sapere, ottimizzando l’apporto che le tecnologie sono in grado di dare al percorso formativo e di crescita degli studenti.

L’utilità delle nuove metodologie: la Flipped classroom (o didattica capovolta)

Alcune metodologie didattiche in uso nelle scuole italiane si sono rivelate molto utili per ottimizzare l’esperienza della Dad. Tra queste la Flipped classroom, o didattica capovolta, che si riferisce a un approccio metodologico che ribalta il tradizionale ciclo di apprendimento fatto di lezione frontale, studio individuale a casa e verifiche in classe per rendere il tempo-scuola più produttivo e funzionale rispetto alle esigenze della società nell'era multimediale. L'insegnamento capovolto propone quindi l'inversione dei due momenti classici, lezione e studio individuale: la lezione viene spostata a casa, sostituita dallo studio individuale, mentre lo studio individuale si trasferisce a scuola, dove l'insegnante può esercitare il suo ruolo di tutor al fianco degli studenti. Il ragionamento su cui si fonda l'insegnamento capovolto è il seguente: le competenze cognitive di base dello studente (ascoltare, memorizzare) possono essere attivate prevalentemente a casa, in autonomia, apprendendo attraverso video e podcast, o leggendo i testi proposti dagli insegnanti o condivisi da altri docenti. In classe vengono invece attivate le competenze cognitive alte (comprendere, applicare, valutare, creare) quando l'allievo, insieme ai compagni e all'insegnante, cerca di applicare quanto appreso per risolvere problemi pratici proposti dal docente.

Le linee guida del Ministero dell’Istruzione e il Debate

Il Ministero dell’Istruzione, nelle Linee guida per la Didattica Digitale Integrata, ha invitato gli insegnanti a mettere a regime della didattica ordinaria le competenze digitali affinate durante questo lungo periodo di sperimentazione, indicando la Flipped classroom come una tra le migliori soluzioni metodologiche da adottare e sulle quali formarsi. Tra le altre metodologie che si adattano meglio alla didattica digitale integrata troviamo la didattica breve, l’apprendimento cooperativo, il Debate. Si tratta di metodologie fondate sulla costruzione attiva e partecipata del sapere da parte degli alunni, che consentono di presentare proposte didattiche che puntano alla costruzione di competenze trasversali, oltre che all’acquisizione di abilità e conoscenze. Per esempio il Debate, sia in presenza che a distanza, ha dimostrato di essere una metodologia didattica innovativa e inclusiva, capace di fornire gli strumenti per analizzare questioni complesse, per esporre le proprie ragioni e per valutare quelle di altri interlocutori, supportando i ragazzi nello sviluppo di flessibilità, lavoro in team, ragionamento, capacità di parlare in pubblico.

Gli studenti, suddivisi in due gruppi, devono prepararsi a trattare un argomento deciso dagli insegnanti in modo competente presentando tutti gli aspetti a favore e quelli contrari, dopo avere reperito le informazioni in Rete ed essersi fatti delle opinioni.

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