Cronache

Doccia fredda per Sea Watch: il Tar boccia il ricorso contro il divieto di sbarco

Il tribunale amministrativo ha respinto il ricorso di Sea Watch contro il divieto imposto dal Viminale

Doccia fredda per Sea Watch: il Tar boccia il ricorso contro il divieto di sbarco

Il Tar del Lazio ha respinto il ricorso di Sea Watch. L'ong tedesca aveva infatti impugnato il provvedimento notificato dalla Guardia di Finanza a bordo della nave che di fatto vieta l'ingresso dell'imbarcazione nella acque territoriali italiane. Il provvedimento firmato dal ministro degli Interni mette in pratica le disposizioni del decreto Sicurezza bis. La nave, in caso di navigazione nelle acque italiane, rischia una multa pesante e soprattutto la confisca. Il provvedimento del Viminale dava 60 gironi di tempo per ricorrere al Tar. Ricorso che è stato presentato ieri dall'ong. Ma oggi la doccia fredda: il tribunale amministrativo lo ha respinto. Intanto sempre Sea Watch è finita nel mirino della procura di Agrigento che ha aperto un fascicolo contro ignoti per favoreggiamento dell'immigarzione clandestina. La procura si è mossa dopo lo sbarco di 10 migranti dalla nave.

I migranti hanno infatti lasciato la nave che si trova a 15 miglia da Lampedusa, in acque internazionali, per motivi di salute. Subito dopo il loro sbarco i pm hanno aperto il fascicolo. La situazione per il momento non si sblocca. La nave resta in stand by. Ma dalla Germania arriva un'offerta. Almeno 50 città tedesche si sono rese disponibili per accogliere i migranti. Ma a quanto pare il ministro degli Interni tedesco Seehofer sarebbe contrario. Insomma il braccio di ferro continua e diventa sempre più duro. Un braccio di ferro che adesso vede la nave in stallo in mare e 42 migranti a bordo che sconoscono la loro sorte.

Questa volta il blitz buonista di Sea Watch che ha salvato i migranti ignorando le indicazioni dei libici pronti a intervenire, potrebbe rivelarsi un pericoloso boomerang.

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