Cronache

Due anni fa moriva Ermes Mattielli: "La sua storia grida vendetta"

La cerimonia per la commemorazione di Ermes Mattielli, il rigattiere condannato al carcere per aver sparato a due ladri rom

Due anni fa moriva Ermes Mattielli: "La sua storia grida vendetta"

Sono passati due anni. E in due anni non è cambiato quasi nulla: i ladri continuano e entrare nelle case, i proprietari a sparare contro i banditi e i magistrati ad indagare chi si difende. Come se il mondo fosse al contrario. Ormai 24 mesi fa moriva Ermes Mattielli, il rigattiere di Scalini (Vicenza) ucciso da un infarto fulminante a seguito della decisione del giudice che lo aveva condannato al carcere. Per essersi difeso.

Ieri pomeriggio alcuni rappresentanti del comitato di cittadini PrimaNoi sono andati di fronte al cancello della casa di Ermes a Scalini di Arsiero "per ricordarne la figura umana e la vicenda giudiziaria". Piccolo riassunti: dopo aver sparato contro due ladri nomadi che erano entrati nella sua ricicleria, Ermes era stato condannato a 5 anni e 4 mesi di carcere oltre che a pagare 135mila euro di risarcimenti. I due rom erano stati feriti dai colpi di fucile esplosi dal rigattiere esasperato per i continui furti.

"Purtroppo, casi di cronaca simili a quelli di Ermes ne sono successi ancora senza che la politica sia riuscita a trovare una sinergia sufficiente per modificare quel tanto che basta la legge sulla legittima difesa che così com'è oggi, - spiega il portavoce del comitato Alex Cioni - è poco chiara ma sufficiente per tutelare i delinquenti lasciando alle vittime le rogne di interminabili processi penali".

Gli attivisti di Prima Noi hanno sistemato un mazzo di fiori e una simbolica targa. "Noi moriamo solo quando non risuciamo a mettere radice in altri", si legge sul cartello per "l'amico Ermes". "Era colpevole per la giustizia italiana - attacca Cioni - di aver difeso la sua proprietà e la sua incolumità da soggetti tra l'altro noti in tutto l'alto vicentino per il loro stile di vita pervicacemente criminoso".

Nonostante il "sacrificio" di Mattielli, e nonostante tutti i casi che da quel 5 novembre 2015 si sono susseguiti, la legge sulla legittima difesa è ancora ferma in Parlamento. Bloccata al palo. "L'auspicio - spiega il portavoce del comitato PrimaNoi- è che tra qualche mese il nuovo Parlamento che andrà ad insediarsi possa finalmente passare dalle tante e stantie chiacchiere di questi anni, a dei fatti tangibili per arrivare ad una legge che ripristini il giusto rapporto tra chi è vittima e chi invece è il vero carnefice". La proposta rivolta alle forze politiche (di centrodestra) è semplice e simbolica: intitolare la (futura) norma a Ermes.

Per pulire l'onta di una "condanna che grida vendetta".

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