Cronache

Fa manifestazione anti-migranti. Condannato al carcere

Alex Cioni, leader del Comitato Prima Noi, condannato dal Tribunale di Vicenza a 5 giorni di galera e 1.310 euro di ammenda per manifestazione non autorizzata

Fa manifestazione anti-migranti. Condannato al carcere

Cinque giorni di carcere e 1.310 euro di ammenda. È questa la pena cui è stato condannato Alex Cioni, leader del Comitato Prima Noi, dal Tribunale di Vicenza. La sua colpa è quella di aver realizzato una manifestazione di fronte ad un albergo indicato come futuro centro migranti per manifestre il dissenso all'arrivo dei profughi.

I fatti risalgono al 17 luglio scorso, quando alcuni rappresentanti del Comitato Prima Noi affissero sulle vetrate dell'hotel Eden di Schio uno striscione e dei cartelloni per esprimere il proprio dissenso verso l'annunciato arrivo di un nutrito numero di richiedenti asilo. Una manifestazione non autorizzata, perché - secondo il giudice - non era stata formulata precedentemente richiesta alle autorità di pubblica sicurezza. E così Cioni è stato condannato, anche se la pena è stata sospesa perché incensurato. "La denuncia partita dagli uffici della Digos e la relativa condanna del tribunale vicentino - fa sapere il direttivo del Comitato - rappresentano in maniera inequivocabile un maldestro tentativo di intimidire la nostra attività".

"Uno striscione in un posto privato non è una manifestazione per cui la condanna per manifestazione è assurda – ha spiegato l'interessato all'Alto Vicentino Online – Chiamare manifestazione un’iniziativa come la nostra, che tra l’atro è durata pochi minuti, non ha senso ed è chiaro che il fatto è stato strumentalizzato". Comunque Cioni farà ricorso. "Prescindendo dall'aspetto giuridico - spiega - siamo dinnanzi ad un abuso da parte di alcuni funzionari di polizia che con questa denuncia evidenziano logiche più politiche che di pubblica sicurezza.

Comunque questo provvedimento non ci impedirà di proseguire nelle nostre attività di sensibilizzazione pubblica nel contrasto alle politiche immigrazioniste e il relativo affare milionario che ci gira attorno".

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