Cronache

Va alla festa, poi il coma: "Avevo il cranio sfondato, ditemi cos'è successo"

Il 21enne Luca Castiglioni ha lottato per la vita in un letto d’ospedale con il cranio fratturato. Il giovane ora sta bene e lancia un appello per capire cosa sia successo nel corso della festa

Va alla festa, poi il coma: "Avevo il cranio sfondato, ditemi cos'è successo"

Conoscere la verità non per un senso di vendetta quanto per capire chi o cosa lo abbia spinto ad un passo dalla morte. È questo l’unico desiderio espresso da Luca Castiglioni, 21enne informatico di Lainate, piccolo comune del Milanese, che per mesi, senza mai essere lasciato solo dalla sua famiglia, ha lottato per la vita in un letto d’ospedale.

I fatti drammatici risalgono alla sera del 26 luglio 2019. Durante una festa di compleanno a casa di un'amica a Nerviano, Luca viene trovato disteso a terra, privo di sensi. Non si sa se per un malore o per altro. La situazione, però, appare subito piuttosto grave tanto che gli amici allertano i soccorsi. Il ragazzo viene trasportato in ambulanza in ospedale. I primi esami rivelano che il paziente presenta lesioni cerebrali causate da una frattura sul lato destro del cranio e un ematoma all'occhio sinistro.

Per settimane il 21enne lotta per la vita nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale di Legnano. Poi, per fortuna, il suo quadro clinico migliora. Serve tempo ma il giovane inizia anche la riabilitazione a Bosisio Parini, nel Lecchese. Il 21 febbraio scorso le dimissioni. Oggi l'unico segno visibile della sua terribile esperienza è il foro per la tracheostomia sulla parte anteriore del collo. Il peggio è passato.

La parole fine sulla terribile storia di Luca Castiglioni, però, non può essere scritta. C’è da capire cosa sia successo in quella casa. Perché una festa si è trasformata in dramma? Il giovane come si è procurato ferite tanto gravi? "Mi ricordo di un brindisi, il bacio con una ragazza, di aver ballato. Era una festa tranquilla, c'erano amici e alcuni giovani che avevo conosciuto lì, c'era l'alcol ma non c'era droga. Poi nulla", sono state le parole di Luca rilanciate dal Giorno. Da quel momento il vuoto. "È passato un anno e mezzo - ha proseguito - ma nessuno è riuscito a ricostruire cosa sia successo quella sera, questo mi amareggia per questo ho deciso di parlare e chiedere c'era di raccontare quello che ha visto".

Ma ci sono altri interrogativi che, al momento, non hanno risposta. La famiglia si chiede come mai non siano stati eseguiti rilievi nell'abitazione. Ai genitori appare anche strano che non ci siano foto e video della serata. La Procura di Milano ha indagato un 30enne di Parabiago per lesioni colpose aggravate. Da mesi, però, Luca e la sua famiglia non sanno nulla. Anche l'appello della mamma e del papà alla trasmissione "Chi l'ha visto?" non ha sortito effetti. Nessuno si è fatto avanti per raccontare cosa è successo in quella sera d’estate. In un primo momento alcuni amici di Luca hanno parlato di una caduta mentre ballava. Poi la versione cambia e salterà fuori il gioco della ruota finito con una rovinosa caduta a terra del giovane. Ma su tutto aleggia ancora il mistero.

L'appello di Luca Castiglioni

I silenzi fanno stare male Luca. Per questo, con la speranza di smuovere le coscienze, il giovane ha deciso di parlare: "Non ci credo che nessuno abbia visto quello che mi è successo, alcuni dei miei amici di quella sera sono spariti, altri quando chiedo spiegazioni mi dicono preferiscono non parlare, qualcuno dice che era già andato a casa, altri che sono caduto mentre ballavo, altri facendo il 'gioco della ruota', ma non posso essermi procurato quelle fratture semplicemente cadendo per terra".

"Anche la Procura cosa aspetta a darci le risposte", ha continuato il 21enne che ha ricordato come "la situazione esterna non mi aiutata a riprendere una vita normale. Sono bloccato in casa". Luca Castiglioni ha poche speranze di trovare qualcuno che possa parlare. Lui stesso ammette che se "nessuno ha raccontato la verità quando ero grave e stavo per morire, figuriamoci se lo farà adesso che sto bene".

Ma la volontà di trovare risposte non lo abbandona.

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