Cronache

Uccisa dal marocchino ubriaco: "Sara è morta tra le mie braccia"

Il giovane è ricoverato in ospedale. Domani pomeriggio ci sarà il funerale della ragazza

Uccisa dal marocchino ubriaco: "Sara è morta tra le mie braccia"

Alessio Vergani, il fidanzato di Sara Sforza, è distrutto dal dolore. Ha detto che Sara è morta tra le sue braccia. Alessio è stato ricoverato in ospedale e sottoposto a un’operazione chirurgica. Il 31enne, parrucchiere, era seduto vicino a Sara quando è avvenuto il drammatico incidente.

Il racconto del fidanzato

Come riportato da Il Centro, ha ricordato quei terribili attimi attraverso la voce dell’avvocato di famiglia, Lucio Cotturone. “L’urto è stato tremendo. Indossavamo entrambi la cintura di sicurezza. Sono riuscito a liberarmi subito e ho capito che la situazione per Sara era disperata, ma respirava. Mi è praticamente morta tra le braccia. Un’immagine che mi resterà impressa nella mente per tutta la vita” ha detto al legale.

Domani i funerali di Sara

Domani pomeriggio, lunedì 6 gennaio, alle 15,30 sono previsti i funerali di Sara nella chiesa di San Giuseppe ad Aielli. Il corpo della ragazza, subito dopo l’autopsia eseguita nella mattinata di ieri, è stato consegnato alla famiglia per le esequie. Enzo Di Natale, il primo cittadino di Aielli, ha proclamato il lutto cittadino e rimandato tutti gli eventi previsti in agenda per domani, giorno dell’Epifania. L’avvocato Cotturone nei giorni scorsi aveva contestato la procura per non aver posto agli arresti il 25enne marocchino che era alla guida del mezzo con cui ha effettuato un sorpasso azzardato in un luogo dove era vietato. La procura di Avezzano non aveva infatti ritenuto che vi fossero gli estremi per arrestare il giovane, che aveva però nel sangue tracce di alcol, oppiacei e cocaina. Immediatamente l’avvocato Lucio Cotturone aveva detto: “Ci troviamo di fronte a un’interpretazione abnorme della legge”. Cotturone ieri sera avrebbe incontrato un uomo di Avezzano che è stato tra i primi a soccorrere i due fidanzati.

La petizione lanciata online

Poche ore dopo la tragedia era stata lanciata una petizione “Giustizia per Sara Sforza”. Domenico Parsi ha lanciato la raccolta firme sulla piattaforma online Change, indirizzata al ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. Petizione che ieri sera, alle 22,30, oltre 4.400 persone avevano sottoscritto. Il vice commissario della Lega, Tiziano Genovesi, si è detto favorevole alla raccolta firme visto che una giovane vita è stata spezzata “a causa di un sorpasso azzardato da parte di un marocchino risultato positivo ai test su alcool e droga, tutt’ora a piede libero e, tutt’ora in Italia, grazie al suo legale per aver impugnato in Cassazione il provvedimento di espulsione”.

Genovesi ha inoltre ringraziato le forze dell’ordine per i controlli effettuati.

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