Cronache

A processo i "dentisti dell'orrore": cosa facevano ai pazienti

I dentisti Guedj avrebbero estratto denti sani a oltre 300 pazienti, allo scopo di guadagnare sempre di più

Francia, a processo i "dentisti dell'orrore"

Sono alla sbarra in Francia i "dentisti dell'orrore". Due professionisti, Lionel Guedj, 41 anni, e suo padre Jean-Claude Guedj, 70, sono infatti sotto processo a Marsiglia con l'accusa di avere estratto denti sani a oltre 300 pazienti, al solo scopo di guadagnare sempre di più. I due avrebbero infatti prescritto interventi odontoiatrici non necessari con l'obiettivo di intascarsi in continuazione parcelle e di richiedere sempre più rimborsi dal Servizio sanitario nazionale.

Secondo la Pubblica accusa, i pazienti del duo dell'orrore erano soprattutto persone a basso reddito, che, impressionate dall'ottima reputazione dei dottori Guedj e dalla promessa, fatta da questi ultimi ai loro pazienti, di un sorriso da star, non osavano mai opporsi alle diagnosi e alle prescrizioni degli specialisti incriminati. Gli accusati, nonostante la dentatura dei loro pazienti fosse in ottime condizioni, affermavano puntualmente che quei denti erano in pessimo stato e che necessitavano di interventi urgenti. Questi ultimi, ha ricostruito l'accusa, venivano svolti con grande velocità, con i due imputati che riuscivano a visitare anche 70 persone al giorno. Le vittime di quelle operazioni-truffa, dopo avere subito la rimozione dei denti sani, andavano quindi incontro all'insorgere di molteplici infezioni e ascessi.

Con il denaro guadagnato con quella strategia criminale, messa in atto tra il 2006 e il 2012, i due dentisti avrebbero accumulato un ingente patrimonio. Lionel, in particolare, avrebbe messo su, è emerso dalle indagini, una fortuna pari a 12 milioni di euro: auto di lusso, yacht, quadri di Andy Warhol, appartamenti a Parigi e in un po' tutte località chic francesi, svariate assicurazioni sulla vita.

Oltre che per avere svolto prestazioni mediche non necessarie, i Guedj sono alla sbarra anche per "truffa alle assicurazioni, falsificazione delle radiografie, false diagnosi e realizzazione di doppia fatturazione". Se saranno riconosciuti colpevoli, rischiano fino a 10 anni di carcere.

I due ex dentisti, in quanto radiati dall'Ordine, non fanno che ripetere ai magistrati di avere "sempre lavorato onestamente", mentre gli avvocati degli stessi imputati stanno cercando di alleggerire la posizione processuale dei loro assistiti ammettendo che questi ultimi "hanno fatto forse qualche imprudenza, ma le ferite alle bocche sono state sempre involontarie".

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