Cronache

La Germania dà una medaglia al boia nazista di Marzabotto

Condannato all'ergastolo dalla giustizia ma premiato dalla politica: una vergogna

La coscienza si interroga, davanti a un caso come questo: un ex criminale nazista, condannato all'ergastolo in Germania per avere partecipato alla strage di Marzabotto, riceve nella stessa Germania che l'aveva condannato una medaglia al valore civile «per aver reso grandi servigi al suo comune di origine», un paesino di 4.300 abitanti, dove è stato consigliere comunale (...)(...) per 22 anni, dal 1975 al 1997.Il primo pensiero è che questo signore, ormai quasi centenario, l'ergastolo non l'ha scontato, è stato liberato dopo un periodo di prigione più o meno lungo, e ha ripreso una vita normale. Lo spirito garantista nel quale crediamo ci potrebbe portare a pensare che è giusto così. Le leggi di qualsiasi Paese civile dicono che il carcere serve a redimere, e che chi ha scontato la pena per quanto attenuata debba poter tornare nel consesso civile come qualsiasi altro cittadino.Sì, ma qui non si tratta di un crimine qualsiasi. Si tratta di uno di quei crimini che hanno segnato con uno sfregio di barbarie il Novecento, uno dei più odiosi crimini di guerra, quelli che tuttora ci ripugnano leggendoli nelle cronache di conflitti mediorientali e africani. È per questo motivo che non sono stati trattati come crimini «normali», dal processo di Norimberga in poi, né possono essere considerati come tali.Proprio pochi giorni fa mi permettevo di trattare con ironia, su queste pagine, il tema del saluto romano, ovvero se sia da proibire ancora o lasciato libero da vincoli di legge. In conclusione sostenevo che, ormai, si tratta di un gesto condannabile dal buon gusto, più che dalle istituzioni. Lo credo tuttora, perché anche se l'ideologia è quella, non è certamente detto che un nostalgico o un ragazzotto fanatico arrivino per quel gesto a sterminare popolazioni inermi. Sono ben altri i meccanismi che possono portare un popolo a scagliarsi con simile ferocia contro un altro popolo. E le guerre del futuro arriveranno, se arriveranno, per tutt'altri motivi.Qui però si tratta di riaprire una ferita già impossibile da rimarginare, e non soltanto per i parenti delle vittime della collina di Monte Sole, sull'Appennino bolognese, dove fra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944 ci furono una retata e l'assassinio sistematico di 770 tra bambini, donne e uomini. Se un uomo si può redimere scontando una pena, uno Stato ha delle responsabilità storiche da assolvere. La Germania ha già liberato un ergastolano, evidentemente seguendo leggi civili e condivisibili. Meno comprensibile e condivisibile è che a quell'uomo poi sia stato consentito di fare attività politica, sia pure come consigliere comunale in un borgo, quando quantomeno simili diritti gli dovrebbero essere stati tolti a vita.Che poi oggi venga premiato come cittadino esemplare è un'evidente offesa al buon senso, una contraddizione per un Paese che più di altri dovrebbe dimostrare di deprecare il passato di cui fu protagonista.

Se nella cittadina dell'ex criminale di guerra (si può essere ex, di una colpa simile?) tutto è stato risolto con una pacca sulla spalla, la signora Merkel dovrebbe sentire il dovere politico, storico e culturale di annullare il riconoscimento.Giordano Bruno Guerri@GBGuerri

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