Cronache

Gianni Cuperlo: "Renzi non ad altezza ruolo leader"

"Matteo penso che tu profondamente onesto e appassionato per la politica. Ma non ti stai mostrando all’altezza del ruolo che ricopri, ti manca la statura del leader anche se coltivi l’arroganza del capo"

Gianni Cuperlo: "Renzi non ad altezza ruolo leader"

"Matteo penso che tu profondamente onesto e appassionato per la politica. Ma non ti stai mostrando all’altezza del ruolo che ricopri, ti manca la statura del leader anche se coltivi l’arroganza del capo". Lo ha detto Gianni Cuperlo alla Direzione del Pd rivolgendosi a Matteo Renzi, criticandolo sulla vicenda Tempa Rossa, sulla poltica economica del governo e sulla conduzione del partito. Cuperlo ha iniziato criticando la politica economica del governo che "mostra un limite nell’impianto". "Nel merito e nel metodo - ha spiegato - non guidi le riforme che servono a un paese in crisi come il nostro". "Tu hai scommesso sulla defiscalizzazione che è diverso dagli investimenti pubblici, che hanno un moltiplicatore molto più alto" in termini di sviluppo e occupazione. Quanto alla inchiesta su Tempa Rossa, secondo l’esponente della minoranza "Non basta che tu abbia rivendicato la decisione dell’emendamento. Il punto è la catena decisionale", perchè nel merito questa è "un campo che investe il modello di sviluppo. La questione non è una telefonata, ma il processo decisionale, il ruolo del Parlamento e anche il ruolo del nostro partito". Cuperlo ha poi criticato le parole di Renzi sulle riforme e sul referendum: "Ancora l’altro ieri - ha ricordato - hai usato la riforma costituzionale come non si deve usare: hai detto che le opposizioni tentano di bloccarle ma a ottobre saranno spazzate via. E chi dovrebbe rimanere dopo? Pensi di dare una democrazia più solida? Così quando ci sarà un’altra maggioranza si sentirà autorizzata a cambiare la costituzione. Il referendum non è il tuo referendum, ma è un referendum per superare il bicameralismo. Più lo personalizzi più aumenti i motivi di dissenso anche dentro il tuo partito".

A questo punto le critiche di Cuperlo si sono rivolte alle modalità di gestione del partito. "In due anni la comunità che hai ereditato, pur con tanti limiti, sembra ora piegata alla disciplina di potere o di corrente. Se l’accusa che siamo insieme solo è per ragioni di interesse viene da dentro al partito, si incrinano le ragioni dello stare nel partito. Mi colpisce il tono e il luogo che hai scelto per dire queste cose: la scuola di formazione del partito. Io ci sono andato due settimane fa e non ho detto una parola contro altri colelghi di partito". "Hai chiesto il voto per fare il segretario - ha quindi detto Cuperlo - ma non lo stai facendo e spingi qualcuno a uscire. Ed io sento il peso di stare in un partito che sembra aver perso le proprie ragioni".

"Mi è sembrato giusto - ha concluso Cuperlo - dirtelo come piace a te: In faccia".

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