Cronache

Il governo alla prova dell'Iva. I vicepremier: "Non aumenta"

Sulla manovra incombe il nodo delle clausole di salvaguardia. Ma Salvini e Di Maio: "Manteniamo tutte le promesse"

Il governo alla prova dell'Iva. I vicepremier: "Non aumenta"

Il vertice di maggioranza sulla manovra è servito di fatto solo a rinviare i nodi. Il governo è alle prese con le coperture che permettano di introdurre - almeno gradualmente - flat tax, reddito di cittadinanza e riforma delle pensioni. Su tutto incombe lo spettro delle clausole di salvaguardia che farebbero scattare l'aumento dell'Iva.

Già ieri il ministro dell'Economia Giovanni Tria aveva avvertio il governo che per realizzare tutto servono almeno altri 7 miliardi di coperture. E il sottosegretario Giancarlo Giorgetti - racconta La Stampa - aveva sottolineato ai cronisi che "anche l’Unione europea potrebbe chiederci di aumentare la tassazione indiretta".

I vicepremier però garantiscono che questo non avverrà: "L'Iva non deve aumentare. Noi lo abbiamo promesso e non aumenterà", ha ribadito Luigi Di Maio al termine del vertice. E Salvini stamattina ha rincarato la dose: "Il governo non pensa di togliere gli 80 euro e non vuole aumentare l'Iva", ha detto il leader della Lega, "Lavoriamo per attuare il programma. Spiace dover rincorrere alcune indiscrezioni dei giornali, palesemente false e che servono solo per riempire le pagine dei quotidiani in agosto".

Secondo La Stampa, però, allo studio ci sono molte ipotesi. Tra cui quella di diversificare l'Iva in base alle tipologie di prodotti, abbassando l'aliquota sui

608px;"> generi di consumo di massa, come energia elettrica, acqua (oggi al 10%), gas e telefono (oggi al 22%).

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