Cronache

Il guaio sono i violenti, non le armi

Ridurre le armi ​non farà calare gli omicidi

Il guaio sono i violenti, non le armi

Ieri il presidente statunitense, Barack Obama, ha pubblicato un articolo sulla prima pagina della Repubblica, nel quale affronta il guaio delle armi da fuoco assai diffuse negli Usa da cui, secondo lui, dipende l'alto numero di omicidi nel suo Paese. Può darsi che egli abbia ragione di voler limitare la vendita di fucili e pistole allo scopo di ridurre il numero di chi viene ammazzato. Tuttavia, se esaminiamo quello che accade nel mondo, specialmente in Europa e in Italia, dobbiamo concludere che il problema non è costituito dalle armi, bensì da chi le maneggia.Indubbiamente, in America le stragi compiute da pazzi muniti di arsenali sono ricorrenti e fanno impressione. Ogni tanto un pazzo entra in una scuola e comincia a sparare e non smette di premere il grilletto finché non abbia steso almeno una decina di persone. Giusto che Obama se ne preoccupi e cerchi di porre un freno a delitti di questo tipo. Ma pensare che ogni ecatombe sia la conseguenza della facilità con cui negli States è possibile acquistare e detenere rivoltelle e affini è tecnicamente sbagliato.Ciò non significa che noi siamo favorevoli al commercio libero delle armi. Vogliamo solo fare presente che la quantità dei delitti di sangue non è proporzionale alla quantità degli schioppi detenuti dai cittadini. Altrimenti, non si giustificherebbe il fatto che anche in nazioni dove il mercato delle armi è assai ristretto si uccide che è un piacere. In Italia per esempio, dove i pistoleros autorizzati sono relativamente pochi, si accoppano molte persone (per vari motivi) con altri mezzi. La maggioranza degli omicidi si consuma col coltello, col bastone e altri strumenti di morte rudimentali. Evidentemente conta di più la volontà di stroncare una vita che non il modo con cui toglierla alla vittima designata.Un tizio si incavola e ammazza con quello che trova a portata di mano: un mattarello, una mazza, un pugnale; o addirittura utilizza le mani stringendole attorno alla gola di chi intende stecchire. Supporre che vietare la vendita indiscriminata di revolver onde evitare ammazzamenti è una pia illusione. Gli assassini diventano tali usando mezzi di «fortuna».Di già che siamo in argomento, sottolineiamo che, nonostante la vulgata, che attribuisce al nostro Paese un record di delitti, dalle nostre parti si uccide meno che altrove. Insomma, l'Italia, in base alle statistiche, in Europa non si distingue per spargimenti di sangue. Al contrario, siamo un popolo pacifico, poco incline a freddare il prossimo, maschio o femmina che sia.Scorro i dati Istat e scopro che nel femminicidio siamo dei dilettanti allo sbaraglio, nel senso che ci superano nella specialità il Regno Unito (Inghilterra), la Danimarca e la Svezia che noi consideriamo culle di civiltà. Meno efferati di noi contro le donne ci sono solo la Germania, la Lettonia, la Finlandia, l'Ungheria e poche altre nazioni. Ciò che poi merita di essere ribadito è che noialtri spariamo poco, ma riusciamo lo stesso a freddare qualcuno che ci sta sulle scatole con qualsiasi oggetto contundente. Non consideriamo indispensabile la pistola. Il che conferma quanto dicevamo all'inizio: non è determinante l'arma che abbiamo a disposizione, bensì l'odio che coviamo a indurci a sopprimere colui o colei che non sopportiamo più.Quanto ai suicidi, cifre sotto gli occhi, siamo in fondo alla classifica. In Europa quasi tutti i popoli ci battono.

Si vede che gli spaghetti e i mandolini ci tengono su di morale a onta delle afflizioni procurateci da Equitalia.Vittorio Feltri

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