Ora a Udine la Lega usa il pugno duro: "Via i rom, campo da chiudere"
Il neo assessore alla Sicurezza: "Decisione non collegata a Salvini. Svuotare il campo è una questione di rispetto della legalità e non un'iniziativa a sfondo razzista"
Il neo assessore alla Sicurezza: "Decisione non collegata a Salvini. Svuotare il campo è una questione di rispetto della legalità e non un'iniziativa a sfondo razzista"

"Non possiamo tollerare che a Udine ci sia una zona franca dove è consentito vivere occupando un'area di proprietà del demanio e sfruttando collegamenti abusivi all'energia elettrica sulla cui sicurezza ci sarebbe molto da dire. Per non parlare dei falò e dei fuochi quando vengono bruciate gomme e altri rifiuti che costringono i residenti della zona a barricarsi in casa a causa del fumo e dell'odore". Lo ha dichiarato il leghista Alessandro Ciani, neoassessore alla Sicurezza del capoluogo friulano.
Nel mirino della nuova amministrazione, che ha deciso di avviare uno studio sulla situazione dei senza fissa dimora in città, c'è il campo rom a nord di Udine che accoglie circa una settantina di persone. "Vogliamo ristabilire la legalità e quindi il campo nomadi di via Monte Sei Busi sarà sgomberato", ha affermato Ciani al Messaggero Veneto. "Io non ce l'ho con i rom, ma pretendo che le regole valgano anche per loro".
Il censimento di Salvini
L'assessore alla Sicurezza ha spiegato che l'iniziativa del Comune non affonda le sue radici nella proposta di censimento ai rom fatta dal ministro dell'Interno Matteo Salvini. "Avevo già deciso di fare questo studio che tra l'altro nove anni fa è stato fatto anche dall'amministrazione Honsell - ha continuato Ciani -. Svuotare il campo è una questione di rispetto della legalità e non certo un'iniziativa a sfondo razzista".
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