Cronache

"Massacravano i nativi". E il Wwf finisce sotto accusa

I guardiaparco pagati dal Wwf avrebbero perpetrato stupri, deportazioni e omicidi ai danni di decine di indigeni in Asia e in Africa

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L'organizzazione ambientalista Wwf è finita sotto accusa negli Usa per le violenze e gli abusi commessi dai guardiaparco pagati dalla stessa ong e in servizio presso delle riserve naturali asiatiche e africane. A puntare il dito contro l'associazione sono state di recente le autorità Usa, con la Commissione Risorse Naturali del Congresso che ha denunciato le gravi carenze del Wwf nel controllare il comportamento dei ranger.

Secondo gli accusatori, decine di indigeni sono stati vittime di "torture, deportazioni, stupri e omicidi" ad opera di guardiaparco in servizio presso oasi ecologiche in Nepal, Camerun e Repubblica Democratica del Congo. Quei ranger, anche se erano formalmente funzionari dei governi nazionali, erano però stipendiati dal Wwf e, di conseguenza, la Commissione del Congresso ha accusato il personale dell'ong di scarso controllo sui custodi delle oasi e di non avere minimamente provato a fermare gli abusi.

La Commissione parlamentare Usa, presieduta dal deputato democratico Jared Huffman, ha quindi condannato con forza la mancata assunzione di resonsabilità da parte del Wwf riguardo alle violenze in questione. Proprio Huffman si è detto "frustrato, esasperato e incredulo" per l'atteggiamento mostrato dall'ong verso le sofferenze dei nativi vittime dei guardiaparco. L'organizzazione ecologista è stata inoltre accusata dal Congresso di non avere collaborato in maniera costruttiva con i titolari dell'indagine parlamentare, con questi ultimi che stanno sollecitando l'associazione a scusarsi e ad assumersi le proprie responsabilità circa la mancata vigilanza sui ranger, perché “il desiderio di evitare conflitti con i governi locali non può dispensare il Wwf dal rispettare i diritti umani”.

L'ong ha reagito alle accuse lanciate dalla Commissione spiegando di non essere a conoscenza di quanto avveniva giorno per giorno nelle varie riserve naturali, dichiarando poi, tramite una nota: "Gli abusi commessi da alcuni ranger ci fanno inorridire e vanno contro tutti i valori che sosteniamo. Proviamo un dolore profondo e senza riserve per coloro che hanno sofferto. Siamo determinati a fare di più per far sentire la voce delle comunità, per far rispettare i loro diritti e per sostenere in modo coerente i governi affinché sostengano i loro obblighi in materia di diritti umani.

La nostra convinzione è che le misure che stiamo adottando aiuteranno a salvaguardare le comunità e la natura da cui dipendono".

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