Cronache

Ignazio Marino: "Multe a casa per chi va con le prostitute"

Il sindaco vuole inviare ai clienti delle lucciole una maxi sanzione. L'allarme del Condacons: "Così non si tutela privacy". E FI fa un esposto contro il quartiere a luci rosse

Ignazio Marino: "Multe a casa per chi va con le prostitute"

Multe a casa ai clienti delle "lucciole". È questa l'ultima idea del sindaco Marino dopo aver lanciato il prgetto di quartieri a nluci rosse nella Capitale. Sille sanzioni per chi si intrattiene con le prostitute Marino va giù duro: "Forse - dice - si può trovare un equilibrio: individuare dei luoghi dove il fenomeno non è tollerato, come parchi pubblici in cui vanno le famiglie. I clienti, allora, dovrebbero ricevere a casa una multa in cui si dice chiaramente che la sanzione di 500 euro è legata al fatto che si intrattenevano con prostitute". Insomma il sindaco ha intenzione di inviare maxi-multe a domicilio creando non pochi imbarazzi ai clienti delle lucciole.

Un deterrente, in realtà, già provato in passato, sul quale ci sono stati pareri discordanti da parte della Corte di Cassazione: in alcuni casi queste contravvenzioni sono state validate, in altri no. "L’obiettivo è quello di proteggere la famiglia con i suoi valori, dare la possibilità alle persone di usufruire di un parco, di una strada, senza trovarsi a dover dare spiegazioni ai propri figli", afferma il sindaco. Il primo cittadino pensa già ad un'ordinanza da emanare in tempi piuttosto rapidi.
Insomma Marino ha si scopre un po’ sceriffo. Anche se, nei suoi difficili rapporti con Pecoraro, ci tiene a ribadire: "La sicurezza dipende dal prefetto, a cui io spesso mi sono rivolto perché abbiamo aree come Pigneto e San Lorenzo, in cui tra spaccio e corruzione le persone non possono più uscire da casa. Le forze dell’ordine devono fare di più".

Ma l'idea di Marino crea già la reazione del Codacons: "Non è in alcun modo pensabile di rendere pubblico il motivo della sanzione - spiega il Presidente Carlo Rienzi -. Una multa, infatti, è un documento che riporta i dati sensibili degli utenti e, in quanto tale, deve garantire la riservatezza dei soggetti cui viene recapitata. Rendere visibili informazioni come la causalità della sanzione, violerebbe gravemente i diritti essenziali dei cittadini ed esporrebbe l’amministrazione ad una serie di azioni legali e risarcitorie con conseguente danno per le casse comunali. Per tale motivo - prosegue Rienzi - diffidiamo oggi il Sindaco a rispettare rigorosamente la normativa sulla privacy nel realizzare in via sperimentale il quartiere a luci rosse nella
capitale".

Intanto il coordinatore nazionale dei Club Forza Italia Marcello Fiori e il coordinatore romano del movimento azzurro Davide Bordoni presenteranno alla Procura della Repubblica di Roma "un esposto contro il sindaco di Roma, Ignazio Marino, il
presidente del IX municipio, Andrea Santoro, e il comandante dei vigili urbani della Capitale, Raffaele Clemente, ipotizzando il reato di favoreggiamento della prostituzione in merito all’intenzione di creare nel quartiere Eur un’unica area ’a luci rosse".
"Una sentenza della Corte di Cassazione, la numero 6373 del novembre 2013 - spiegano Fiori e Bordoni - definisce il reato di favoreggiamento della prostituzione come una qualunque attività idonea a procurare favorevoli condizioni per l’esercizio della prostituzionè. Favorire significa ’aiutarè, ’rendere agevolè, ’facilitarè.

Né più, né meno quello che hanno intenzione di fare il sindaco Marino, il presidente Santoro e il comandante Clemente".

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