Cronache

Ikea, facchini protestano nella sede di Piacenza

La manifestazione va avanti da due settimane. L'azienda: "Non sono nostri dipendenti"

Tensione a Piacenza, dove davanti all'Ikea protestano da giorni i facchini che aderiscono ai sindacati Cobas per chiedere condizioni di lavoro eque. Questa mattina la manifestazione, a cui hanno partecipato anche studenti e appartenenti ai centri sociali, è degenerata in scontri con la poliza: almeno dodici i feriti tra manifestanti e forze dell'ordine.

I manifestanti avrebbero impedito ai lavoratori di entrare in azienda. A nulla sono valse le trattative che ha visto impegnati il sindaco di Piacenza Paolo Dosi e l’assessore comunale al Lavoro Luigi Rabuffi, tanto che le forze dell'ordine hanno dovuto rimuovere con la forza i blocchi ai cancelli. Una decisione a cui sono seguiti lancio di fumogeni e proteste violente che hanno portato al ferimento di altre persone. Per mediare, fino ad ora invano, le richieste dei lavoratori che protestano (in larga parte egiziani) è arrivato questa mattina a Piacenza anche Khaled Mamdouh Shoukry Sheir, viceconsole generale d’Egitto a Milano.

Ikea, intanto, si smarca e precisa che "i lavoratori aderenti al sindacato Si Cobas che stanno dimostrando di fronte alla nostra sede logistica di Piacenza non sono dipendenti Ikea ma del fornitore di servizi Consorzio Cgs a cui fanno capo le cooperative Cristall, Euroservizi e San Martino. Ikea ha chiesto al Consorzio Cgs, così come a tutti i propri fornitori, l’osservanza delle condizioni contrattuali dei propri lavoratori.

Nelle verifiche fatte al Consorzio durante le attività di controllo ha sempre riscontrato disponibilità ad adeguarsi agli standard richiesti, al confronto e al miglioramento".

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