Cronache

"Erano insieme dalle elementari". La strage dei 4 ragazzi nell'incidente stradale

Le vittime avevano tra i 18 e i 19 anni. Il ricordo: "Erano tutti sportivi". La Polizia stradale sta preparando un dossier per la Procura di Treviso. Martedì un vertice sulla pericolosità stradale

In foto Marco Da Re, Daniele De Re, Xhuliano Kellici e Daniele Ortolan
In foto Marco Da Re, Daniele De Re, Xhuliano Kellici e Daniele Ortolan

Erano poco più che maggiorenni i quattro ragazzi morti nel drammatico incidente stradale avvenuto ieri notte (14 agosto) tra Cordignano e Godega Sant'Urbano, nel Trevigiano. Si tratta di Daniele De Re, residente a Cordignano (Treviso), Xhuliano Kellici, anch'egli di Cordignano, di famiglia albanese, Daniele Ortolan, di Orsago (Treviso) e Marco Da Re, di Caneva (Pordenone), che a novembre avrebbe compiuto 19 anni. La polstrada sta preparando un dossier per la Procura della Repubblica di Treviso sulle dinamica tragedia mentre è stato fissato per martedì mattina, 16 agosto, un vertice con tutti gli enti che concorrono alla vigilanza e alla sicurezza sulle strade.

Chi sono le vittime

Si conoscevano fin da bambini ed erano tutti e quattro appassionati di sport. Chi il nuoto, chi il calcio, la bici e la kickboxing. Sempre insieme, tutti i giorni. Lo erano anche la scorsa notte, quando la Wolkswagen Polo su cui viaggiavano è uscita di strada ribaltandadosi in un canale di scolo ai bordi della carreggiata: nessuno è riuscito a salvarsi. La tragica notizia è stata comunicata ai familiari poco dopo l'alba di sabato mattina. "La stessa scena, devastante, vissuta da tutte e quattro le famiglie. Già al mattino presto, delle pattuglie della Stradale che hanno comunicato la tragedia ai genitori. Penso al dolore di questi padri e di queste madri, ma penso anche alla pena vissuta dagli agenti prima di suonare il campanello", racconta al Corriere della Sera Dino Salatin, il sindaco di Caneva, dove abitava Marco Da Re.

Il dolore dei familiari

Quattro, giovani vite spezzate in una manciata di secondi. Dopo la morte del papà, deceduto per via di un male incurabile, Marco Da Re aveva lasciato gli studi per trovarsi un impiego. "Un figlio senza grilli per la testa, serio", racconta mamma Lorenza. Un ragazzo "a posto", che sapeva ciò che voleva. "Era pazzo per i motori, soprattutto per le moto", ricorda ancora. Quando ieri mattina il sindaco Salatin è andato ad offrirle conforto, la donna era ragionevolmente sotto choc: "Da domani Marco sarebbe andato in ferie", ha detto tra le lacrime. Lo stesso dolore che ha provato Tiziana, la mamma di Daniele Ortolan. Il giovane, ben voluto da tutti a Orsago, era un nuotatore professionista. "Un atleta agonista di alto livello che adesso, studi permettendo, lavorava in piscina come istruttore e assistente ai bagnanti", ha ricordato al quotidiano del Piave Qdpnews.it Ambra Polesel il presidente della "Nottoli", la società sportiva con cui era tesserato il ragazzo.

Anche Xhuliano Kellici, il diciottenne di origini kosovare che viveva a Cordignano, era un atleta professionista. Giocava a calcio nell'Orsago, era un portiere. "Ho giocato con lui a pallone proprio nell'Orsago, tra gli Allievi. Era un portiere fortissimo, sempre titolare. - racconta Mohamed, un ex compagno di squadra - Poi ci siamo persi di vista perché entrambi abbiamo cambiato squadra. Mesi fa ci siamo incrociati per caso: mi aveva detto che aveva lasciato il calcio ma che pensava di ricominciare...". A Cordignago viveva anche Daniele Del Re, una promessa del ciclismo. "Era un buon pistard, aveva vinto diverse gare tra Esordienti e Allievi" ricorda Ivano Pessotto, team manager del Bosco Orsago, la squadra con cui a lungo era stato tesserato Daniele e che di recente aveva lasciato per lo Spercenigo. Federica, la mamma di Daniele, non riesce a darsi pace. Ricorda l'ultima vacanza fatta assieme al figlio, pochi giorni fa "in Valtellina, - dice - tutti insieme sul trenino rosso".

Prova a farsi forza e fa un appello ai giovani: "Ragazzi, state attenti quando siete alla guida".

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