Cronache

Islam, la Merkel ora ha paura

Abbiamo perso la forza e il coraggio di dire la verità. Che nel caso è una sola: centinaia di immigrati islamici hanno compiuto un'azione di terrorismo culturale e fisico su larga scala contro donne occidentali indifese

Islam, la Merkel ora ha paura

Ancora ieri, negli imbarazzati commenti e nelle cronache sulla notte di Colonia, a farla da padrone erano i «forse» e i «pare». Si è arrivati a dire e a scrivere che i mille assalitori delle oltre cento donne molestate, derubate e seviziate, erano «di sembianze nordafricane e arabe», lasciando intendere - senza alcun senso del ridicolo - che si potrebbe anche trattare di uomini tedeschi travestiti o in maschera. Follia.

Abbiamo perso la forza e il coraggio di dire la verità. Che nel caso è una sola: centinaia di immigrati islamici hanno compiuto un'azione di terrorismo culturale e fisico su larga scala - oltre che a Colonia la stessa cosa è accaduta anche in altre città - contro donne occidentali indifese. Cioè hanno violato, con un'azione organizzata e premeditata, uno dei principi cardini della nostra civiltà: la sacralità delle donne.Non so se questo è l'inizio di una sorta di intifada per seminare paura, so che tentare di derubricare i fatti di Colonia sotto la voce «teppismo», annacquarli ricordando che anche uomini occidentali non rispettano e stuprano donne occidentali è l'ennesimo passo verso il suicidio della vecchia Europa.Brucia ai tedeschi prendere atto del fallimento della loro politica di manica larga sull'immigrazione. Angela Merkel ora annuncia un giro di vite, e dice ciò che noi sosteniamo da sempre: chi non rispetta le nostre leggi e la nostra cultura deve essere rispedito a casa sua, che non si può pensare di mantenere chiunque varchi i confini tedeschi. Un suo ministro è arrivato a ipotizzare una «deportazione».Ma che diavolo deve ancora accadere perché si smetta di coprire con omertà e buonismo cieco un cancro che sta penetrando sempre più nelle nostre vite? Ieri a Parigi un giovane marocchino armato di coltello e cintura esplosiva al corpo - poi rivelatasi falsa - ha seminato il panico in centro. È stato ucciso dai poliziotti mentre urlava «Allah è grande», ma c'è già chi parla di un povero pazzo e di un eccesso di difesa. Non mi sorprenderebbe se qualcuno dei soliti tromboni chiedesse un'inchiesta disciplinare.Ieri era il primo anniversario della strage di Charlie Hebdo che ha inaugurato la guerra all'Europa. È avvilente constatare che un anno è passato invano.

Perché non facciamo alcuna paura, perché mille immigrati possono aggredire cento nostre donne senza temere conseguenze durissime per loro e per la comunità a cui appartengono (e che li sta proteggendo).

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