Cronache

Jazz bar a rischio chiusura "Non trovo personale ​e Rovigo è una città morta"

La titolare del Locale: "I giovani preferiscono rimanere sul divano a percepire il reddito di cittadinanza"

Jazz bar a rischio chiusura "Non trovo personale ​e Rovigo è una città morta"

Da oltre due anni non trova nessuno disposto a lavorare nel suo bar. E ora, la titolare del Locale di Rovigo è pronta ad arrendersi e il jazz bar rischia di chiudere.

Il cartello con la scritta "cercasi personale" è appeso alla vetrina da tempo e sotto la scritta "senza problemi" risulta ben visibili a tutti i possibili canditati. Eppure, dei tanti ragazzi che hanno chiesto informazioni, alcuni non si sono più visti, mentre altri hanno abbandonato dopo il periodo di prova. Alcuni, invece, non sarebbero stati in grado di stare dietro il bancone.

La titolare ha confessato al Gazzettino di Rovigo: "Mi verrebbe da chiudere il bar senza pensarci, così, su due piedi: sono stanca". Poi, la donna si scaglia contro i ragazzi che, "non hanno voglia di lavorare, la gente preferisce rimanere sul divano a percepire il reddito di cittadinanza, lo Stato ci ha tolto i voucher". La titolare accusa i giovni di non essere "capaci di fare nulla" e di non avere "voglia di impegnarsi e di venire a lavorare il fine settimana". E proprio il lavoro nel weekend sarebbe, secondo la titolare, uno dei deterrenti, che spingono i candidati a rimanere a casa al termine del periodo di prova. Poi aggiunge alcuni dettagli dei colloqui: "Alcuni giovani, senza alcuna esperienza, chiedono cifre alte e alla fine rinunciano, preferiscono rimanere sul divano e continuare a vivere sulle spalle dei genitori".

Il Locale aveva aperto nel 2013, ma ora la titolare non riesce più a mandarlo avanti completamente e ha dovuto rinunciare agli eventi live. Ma la mancanza di persone che vogliono lavorare nel locale non sarebbe l'unico problema, secondo la donna. Infatti, la titolare espone anche i problemi legati a Rovigo, che è "una città deserta, 'odiata' dal rodigino che non la vive: questa città sta cadendo nel burrone, noi baristi siamo costretti a scannarci per i pochi clienti rimasti".

E i commercianti non sarebbero solidali con la titolare del Locale, perché "sanno che porto avanti una filosofia diversa", che punta "sulla cultura, sugli incontri letterari, sulla buona musica".

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