Cronache

L'accordo in Emilia Romagna per dare lavoro a 13mila migranti

Il protocollo d'intesa tra Prefettura, coop e Comuni firmato in Emilia Romagna. Attività di volontariato per i migranti. Anche quelli che fanno ricorso

L'accordo in Emilia Romagna per dare lavoro a 13mila migranti

All fine hanno fatto un accordo. Ci sono la Prefettura, il forum del Terzo settore, i sindacati, le coop e le amministrazioni locali. Tutti insieme per dare un lavoro ai migranti (e toglierlo, di fatto, agli italiani). In Emilia Romagna le istituzioni si sono adoperate per firmare un protocollo di intesa che porterà occupazione a 13mila immigrati volontari.

Come riporta La Verità, "i comuni elaboreranno dei progetti che condivideranno con le cooperative, le quali impiegheranno richiedenti asilo (volontari) in attività socialmente utili". Lavori che di solito erano realizzati da società retribuite per questo, e che ora forse dovranno lasciare il passo ai migranti volontari (e gratis). Il protocollo prevede ore di volontariato per la manutenzione del verde e degli edifici pubblici, pulizia delle strade piazze e dei giardini, ma anche assistenza di anziani e disabili. I firmatari assicurano che "l' attività di volontariato non si configura in alcun modo come sostitutiva delle normali attività di lavoro strutturato e retribuito".

Per non far mancare nulla ai richiedenti asilo, con loro ci sarà un tutor che dovrà controllare l'andamento del progetto e gestire gli aspetti della formazione e socializzazzione del migrante. Alla fine, verrà fatto un rapporto preciso sulle attività in modo da decidere se è stato positivo o negativo.

Il costo dell'iniziativa non è enorme. Si parla di circa 100mila euro (di soldi pubblici) da mettere a disposizione per pagare le assicurazioni dei migranti.

A chi si rivolge il protocollo sul volontariato? A tutti gli immigrati. Non solo i richiedenti asilo o quelli che hanno già ottenuto protezione internazionale, ma anche chi ha "manifestato la volontà di chiedere tale protezione e quelli che hanno incassato un diniego e si sono rivolti alla magistratura per un ricorso.

Ovviamente per far parte dell'allegra compagnia i migranti dovranno iscriversi ad una coop di tipo B, garantendo che le loro prestazioni sono "volontarie e gratuite".

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