Cronache

Le stelle a San Lorenzo? C'è un problema: ecco quale

Per gli appassionati delle stelle cadenti, si avvicina la celebre notte di San Lorenzo: quest'anno, però, il fenomeno incontrerà un ostacolo non di poco conto

Le stelle a San Lorenzo? C'è un problema: ecco quale

Gli appassionati delle stelle cadenti, come ogni anno, aspettano l'arrivo della notte di San Lorenzo, il 10 agosto, per poter alzare gli occhi al cielo e osservare il suggestivo sciame di meteoriti che dopo il contatto con l'atmosfera terrestre si disintegrano dando origine al noto fenomeno. In questo 2022, però, ci sarà una piccola beffa: la Luna piena che raggiungerà il clou della sua luminosità nei prossimi giorni non consentirà una visione ottimale.

Quando osservarle

La buona notizia c'è: lo sciame di Perseidi è molto attivo almeno per un mese, da metà luglio a metà agosto e non ristretto soltanto a pochi giorni. Inoltre, come spiegano gli esperti dell'Unione Astrofili Italiani, "il maggior numero di Perseidi dovrebbe essere osservabile dopo la mezzanotte, nelle ore prima dell’alba del 13 agosto". La concomitanza con la Superluna, però, ne limiterà fortemente l'osservazione. Il consiglio degli esperti è di alzare gli occhi al cielo già durante queste notti perché è la prima settimana di agosto uno dei momenti più favorevoli.

Perché si chiamano "lacrime"

Il nome deriva dal martirio di San Lorenzo che venne arso sulla graticola nel 258 e da cui deriva il collegamento con lo sciame di meteoriti. Il picco, quest'anno, si raggiungerà intorno al 24 agosto, poi sarà più complicato osservare il fenomeno. Nei prossimi giorni si potranno "osservare mediamente fino a 100 meteore per ora, a patto di osservare nella seconda parte della notte. Idealmente, le osservazioni vanno condotte da un luogo buio, dal momento che la luce artificiale abbatte drasticamente il numero di meteore visibili", ha spiegato l'astrofisico e divulgatore scientifico Gianluca Masi a Virtualtelescope. Non saranno necessari né telescopi e nemmeno altri dispositivi, a occhio nudo di potrà scorgere perfettamente il suggestivo fenomeno.

La storia delle Perseidi

Come spiega l'esperto, lo sciame di Perseidi è originato dalla cometa Swift-Tuttle scoperta nel 1862. Fu un astronomo italiano, Giovanni Virginio Schiaparelli, che stabilì il collegamento tra le meteore e la cometa. Questo fenomeno si verifica sempre nello stesso periodo dell'anno perché è il momento in cui la Terra "passa in prossimità dell’incrocio tra la sua orbita e quella della cometa in questione, 'tuffandosi' così nella nube di polveri seminata da quest’ultima lungo il proprio percorso attorno al Sole". Quelli che sono chiamati anche "grani di polvere", penetrano nell'atmosfera a gran velocità bruciando per attrito: ecco il perché della famosa scia che osserviamo a San Lorenzo e in questo periodo. Invece, la cometa Swift-Tuttle è definita come "un astro chiomato periodico che ritorna ogni 135 anni circa. L’ultimo passaggio risale al 1992".

Sono chiamate anche Perseidi perché trovano nella costellazione dedicata a Perseo.

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