Cronache

Lara e Francesco, coppia di foreign fighter italiani: dalla cellula belga al martirio per Allah:

Dopo la morte del marito sui campi di combattimento, Lara era decisa a tornare in Siria: voleva risposarsi con un altro jihadista a Molenbeek

Lara e Francesco, coppia di foreign fighter italiani: dalla cellula belga al martirio per Allah:

"Per fortuna non sono molti i casi". Nel corso de L'intervista di Maria Latella su SkyTg24, il procuratore nazionale Antimafia, Franco Roberti, torna a parlare dell'emergenza foreign fighter. Un allarme che si riapre dopo l'arresto nell'Alessandrino di Lara Bombonati, la jihadista italiana convertita all'islam. "Quelli che c'erano - ha aggiunto - li abbiamo scoperti. Soggetti a rischio di trasformarsi in foreign fighter in Italia sono numericamente molto inferiori rispetto a Regno Unito, Francia o Belgio".

Si faceva chiamare Khadija da quando, poco più che ventenne, Lara si era convertita all'islam abbracciando la causa jihadista. Khadija, come la prima moglie del profeta Maometto e prima persona a convertirsi alliIslam, è stata arrestata la notte del 22 giugno ad Alessandria su richiesta della procura di Torino perché sospettata di essere una foreign fighter pronta a ripartire per la Siria. Ora la donna si trova reclusa nel carcere della Valletta di Torino per la convalida del fermo bisognerà aspettare lunedì. "La Bombonati è indagata per avere partecipato - secondo l'accusa - a una associazione che si propone il compimento di atti di violenza con finalità di terrorismo. Il fermo è stato disposto per il pericolo di fuga conseguente al progetto della donna di abbandonare il territorio nazionale per raggiungere nuovamente la Siria utilizzando contatti in Belgio". L'ipotesi di accusa, precisa la stessa Procura torinese "si basa sulla circostanza che Bombonati, avrebbe svolto attività di logistica e di assistenza nell'ambito di una neo formazione terroristica operante nelle aree di Idlib ed Aleppo".

Lara, oggi 26enne, si era convertita all'Islam dopo aver incontrato e sposato Francesco Cascio, originario di Taranto, che si faceva chiamare Mohammad. Con lui era partita dall'Italia direzione Turchia per studiare il Corano, aveva detto alla famiglia. Proprio in Turchia Francesco trova la morte. L'uomo, già radicalizzato all'Isis, sosteneva la causa combattendo, mentre Khadija forniva assistenza logistica sanitaria e psicologica, oltre che prestandosi a fare da staffetta verso il territorio turco. Cascio sarebbe rimasto ucciso durante un'irruzione armata in un campo di addestramento in territorio siriano. "Francesco è morto combattendo, è quello che voleva", spiega Lara ai familiari dopo essere rientrata in Italia. Secondo gli inquirenti, come racconta il Corriere della Sera, si ispira a Maria Giulia Sergio, la prima foreign fighter italiana che, come si legge nel decreto di fermo, "proprio al fine di raggiungere i territori dello Stato islamico convoglierà a nozze". Lo scorso maggio il Califfato divulga la "chiamata alle armi delle donne musulmane", le ansariyat (compagne).

Dopo la morte del marito, nel gennaio scorso, Lara viene espulsa. Rimpatriata, diventa sorvegliata speciale delle autorità italiane. I contatti con la famiglia però si interrompono, la donna infatti comunica solo con le sorelle musulmane tramite chat, che lei stessa ritiene sicure, come Telegram, Whatsapp e Facebook, ma che in realtà diventano fari per gli investigatori che la seguono passo passo. Tra i suoi contatti spicca anche un'utenza telefonica algerina intestata a Amine Mohamed Benslimane, 36enne nato ad Orano. Si tratta di "un terrorista segnalato, affiliato a Daesh, un uomo delle formazioni attive in Tunisia nella zona montuosa del Jebel Chaabi, facenti capo al network di Al Qaida nel Maghreb islamico Aqmi e Ansar Al Sharon".

Per Roberti il nostro Paese è nell'occhio del ciclone. "Siamo ad alto rischio attentati - ha spiegato - lo sappiamo benissimo, ma bisogna anche sapere che svolgiamo ogni giorno attività di prevenzione capillare con grande professionalità". Proprio per questo ogni giorno si ritrovano servizi di intelligence e di Polizia per scambiare informazioni. L'arresto di Lara Bombonati porta ora al Belgio dove, come spiega la Stampa, prolifera Hay’at Tahrir al Sham, "la propaggine qaedista di Gabhat Al Nusra che aveva rivendicato gli attentati terroristici compiuti il 25 e il 27 febbraio contro strutture civili e militari nelle città di Homs e Damasco". Sarebbe, poi, di Molenbeek il jihadista che Lara avrebbe voluto sposare dopo la morte di Francesco Cascio.

I due si sarebbero, infatti, dovutio incontrare in Siria, sui campi di combattimento.

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