Cronache

Lecce, il pm blocca il consiglio di classe e ascolta la vittima dei bulli

A Lecce, il pm ha bloccato il consiglio di classe all'Enrico Fermi, per ascoltare il ragazzo maltrattato dai compagni di classe

Lecce, il pm blocca il consiglio di classe e ascolta la vittima dei bulli

Il pubblico ministero ha bloccato il consiglio di classe che si stava tenedo all'Enrico Fermi di Lecce, per interrogare i ragazzi coinvolti nella vicenda.

Per mesi il ragazzo diciassettenne aveva subito le violenze e le prese in giro dei compagni di classe, fino a quando, lo scorso 22 aprile, i bulli avevano ripreso in un video le aggressioni inflitte al compagno. Quelle immagini avevano fatte il giro dei web e, in seguito, di tutti i giornali e anche Il Giornale ne aveva parlato, raccontando la vicenda. La vittima, un ragazzo di diciassette anni, veniva preso a calci e a pugni dai compagni di classe, che usavano la sua maglietta come cancellino per la lavagna. Il giovane non aveva detto niente ai genitori e agli insegnanti, fino a quando il video era arrivato al cellulare della mamma, inviatole da un amico del figlio che voleva aiutarlo, ma anche allora il ragazzo aveva minimizzato.

Ieri, venerdì, nel pomeriggio il preside dell'istituto di Lecce aveva convocato a scuola il consiglio di classe, che avrebbe dovuto discutere dell'andamento disciplinare della classe, alla presenza del minore che aveva minacciato il compagno. L'intenzione degli insegnanti era quella di mettere a confronto i due studenti, in un faccia a faccia alla presenza dei genitori. Poco prima dell'inizio della riunione, i carabinieri sono intervenuti e hanno bloccato la seduta, inviati dal pm Imerio Tramis, per il quale l'incontro tra la vittima e il suo bullo avrebbe potuto intralciare l'indagine, aperta per maltrattamenti. Il diciassettenne è stato immediatamente condotto della sede del comando provinciale dei carabinieri di via Lupiae, dove è stato ascoltato nella stanza allestita appositamente per le audizioni protette.

Il legale della famiglia del ragazzo, Giovanni Montagna, ha confermato, come riferisce Il Corriere della Sera, che lo studente ha "collaborato pienamente, confermando gli episodi già riferiti alla madre come quello di essere stato preso con forza e usato come un cancellino in classe per pulire la lavagna".

Non è ancora chiaro quanti fossero i bulli che maltrattavano il ragazzo, ma la Procura dei minori sta svolgendo le indagini del caso.

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