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Libero insulto alle donne degli altri

Libero insulto alle donne degli altri

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Libero insulto alle donne degli altri

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Chi è davvero contro le donne? Anzitutto il nuovo femminismo di sinistra, che decide cosa è giusto e cosa è sbagliato, in genere in base alle posizioni politiche.

Tipo: adesso ce l'hanno con le cubiste che hanno cantato l'Inno di Mameli al Papeete di Salvini. Come fossero delle cerebrolese. Come se non fosse loro diritto di donne fare quello che vogliono. Come se le femministe storiche non fossero quelle che dicevano l'utero è mio e me lo gestisco io, e così il corpo. Ma è sorprendente il disprezzo per il concetto stesso di cubista, basta andarsi a vedere Twitter.

Tra i tanti utenti infuriati, uno commenta: «Far ballare delle cubiste e far bere alcolici, non c'è più limite alla decenza». Ma anche Carlo Calenda, rivolgendosi a Salvini: «Sei una vergogna», per via delle cubiste. Tutti sconvolti soprattutto dal costume leopardato e scosciato (come il verde Angelo Bonelli contro «le cubiste in bikini leopardato», e come dovrà mai vestirsi una cubista? Come Madre Teresa?), neppure nell'Italia degli anni Cinquanta c'era un simile moralismo.

Tuttavia attenzione: se vai a fare la velina da Fabio Fazio va benissimo, tipo Filippa Lagerbäck. Lui fa il maestrino sulla sua scrivania, e Filippa la valletta sexy, tutto ok. Così come erano ammiratissime le ragazze zero di Michele Santoro, e non è che fossero proprio Simone de Beauvoir o Virginia Woolf. Sebbene una di queste, Giulia Innocenzi, scrisse pure un librino, Meglio fottere, testo mediocre ma, se tanto mi dà tanto, titolo condivisibilissimo. Invece le veline di Antonio Ricci a Striscia la notizia no, non andavano bene, forse perché Ricci è su Mediaset (ma è molto più rivoluzionario di molti sedicenti rivoluzionari), però quando la sinistra era libertaria ci ricordiamo le arrapanti donne nude sulle copertine dell'Espresso.

Comunque sia, non c'è niente di più umiliante, per le donne, che decidere per loro cosa devono fare e cosa no, e spacciarlo per femminismo. Capirei un vecchio prete scandalizzato per una cubista, ma un progressista?

In ogni caso le casistiche sono numerose. Per dirne un'altra, e restando in tema Salvini, fateci caso: se Salvini polemizza con Roberto Saviano o con Matteo Renzi è tutto nella norma, nessuno ha niente da ridire, perfino quando ci sono toni accesi, mentre se lo fa con Laura Boldrini o con Maria Elena Boschi scatta l'accusa di sessismo. Eppure, se ci pensate, anche questa crociata contro le cubiste è molto molto sessista.

Lo dico da liberale, poi voi di sinistra alle donne mettetegli pure il burqa.

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