Cronache

Tra l'ipocrisia dei sindacalisti e la violenza dei centri sociali: il solito Primo maggio

Nelle piazze va in scena il copione di sempre: da una parte l'ipocrisia dei sindacati, dall'altra gli antagonisti violenti

Tra l'ipocrisia dei sindacalisti e la violenza dei centri sociali: il solito Primo maggio

Da una parte l'ipocrisia dei sindacati, in piazza a difendere il lavoro che loro stessi hanno ucciso. Dall'altra centri sociali e antagonisti, sempre pronti a vandalizzare e provocare la polizia, costretta a caricare per evitare disordini e eccessi. Va in scena il solito copione del Primo maggio.

La giornata dedicata ai lavoratori è iniziata con l'omaggio dei segretari generali di Cgil, Cisl e Uil a Portella della Ginestra, in provincia di Palermo, a 70 anni dall'eccidio. "È un Primo maggio di impegno e non di festa perchè c'è poco da festeggiare", ha detto Carmelo Barbagallo (Uil), "Siamo qui per rivendicare l'opportunità di far riprendere l'economia del Paese mettendo al centro del dialogo l'articolo 1 della Costituzione, cioè che l'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro. E vediamo di non affondarla sul lavoro". "Il messaggio di oggi deve essere lavoro, lavoro, lavoro", aggiunge, Annamaria Furlan (Cisl), "Siamo qui contro le mafie, siamo qua per mettere al centro del dialogo sul futuro il tema dell'occupazione dei nostri giovani che non trovano lavoro e sono costretti ad abbandonare il nostro Paese. Abbiamo bisogno delle loro intelligenze per proiettarci nel domani".

Intanto a Milano si svolgeva sotto la pioggia il corteo dei sindacati che hanno sfilato insieme ai migranti. Un centinaio di persone, soprattutto uomini ma anche donne, di origine egiziana, senegalese, ivoriana e di altre nazionalità, con tamburi, bandiere rosse con la scritta "Proletari di tutti i Paesi unite", tradotta in diverse lingue e striscioni come "Migranti del mondo benvenuti" e "Basta con gli spacciatori di paura". E l'immancabile "Bella ciao" che ha accompagnato il corteo fino alla fine, in piazza della Scala.

Tensioni e scontri invece a Torino dove la polizia ha bloccato i manifestanti dei centri sociali per impedire loro l'accesso in piazza San Carlo dove sono previste le manifestazioni ufficiali.

I dimostranti hanno così tirato uova contro le forze dell'ordine, che hanno risposto con cariche di alleggerimento.

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