Cronache

Lucarelli sul capitano dell'Inter: "Icardi è un coatto. Non è colpa sua"

Nel lungo post pubblicato su facebook Selvaggia Lucarelli spiega perchè sta dalla parte di Icardi ma insulta la società e la curva

Lucarelli sul capitano dell'Inter: "Icardi è un coatto. Non è colpa sua"

Se il caso Icardi sembra essersi chiuso con una multa e la ristampa della sua autobiografia, oggi a tornare sull'argomento è Selvaggia Lucarelli che, per difendere il giocatore argentino, si mette contro la curva e la società dell'Inter. Se non bastasse, non risparmia neanche su Wanda Nara, moglie e manager del giocatore.

"Icardi è uno che ha grossi problemi con le curve, e questo l'abbiamo capito. Che siano quelle bionde della Wanda o quelle nerazzurre allo stadio, 'sto ragazzetto, con tutto quello che non va dritto, ha un karma sinistro. Chiarito questo, vorrei premettere che in tutta questa buffonata di vicenda sulla sua autobiografia e l'isteria della curva io sto con Icardi, con qualche dovuta premessa. Icardi è un coatto. Non credo gli se ne possa fare una colpa", inizia così il lungo post pubblicato su facebook.

Dopo aver ricordato l'episodio che ha messo in discussione la relazione tra Icardi e i tifosi, la Lucarelli svela qual è il vero problema, cioè la curva: "Stiamo parlando di gente che nell'incitazione alla violenza ci sguazza e ora piagnucola perché Icardi li ha fatti passare da cattivoni che strappano le maglie dalle mani dei bambini. Ma poveri. In effetti mi tocca difenderli. Quando sono stata a vedere Inter-Juve un mese fa, al bambino juventino che avevo davanti all'uscita non hanno strappato la maglia bianconera. Si sono limitati a urlargli "Pezzo di merda", oltre che a me "puttana". (sì, lo so che non lo fanno solo gli interisti, ma oggi qui si parla di loro). Riguardo la veridicità o meno dell'episodio è la loro parola contro quella di Icardi e non vedo perché una società dovrebbe credere a un branco di trogloditi anziché al suo capitano che in fondo ha raccontato un aneddoto da cui usciva ben peggio della curva e per cui ha chiesto pure scusa".

E poi arriva l'affondo alla dirigenza interista: "Le società sono schiave degli ultras e se gli ultras decidono che Icardi è un pezzo di merda e che da domani sulla maglia dell'Inter va scritto "Andiamo a comandare" anziché Pirelli, la società annuisce ed esegue. Roba che se Icardi è il maggiordomo di Wanda, Thohir è il cane da riporto della curva. Deve essere brutto dover abbassare la testa di fronte a gente così, lo capisco, ma è ancora più triste vedere tanti colletti bianchi fare pippa, come si dice a Roma, di fronte alla tracotanza di qualche buzzurro con la sciarpa legata in testa. (soldatino Zanetti in testa)".

E infine la stoccata a Il Giornale: "Fatemi capire. È un paese in cui esce il Mein Kampf allegato al giornale e si ritira dal mercato il libro di Icardi per non urtare la sensibilità di gente che lancia motorini dalle gradinate.

Favoloso".

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