"La lucciola lavora dove vuole". Il Tar strappa foglio di via
20 Dicembre 2015 - 10:59A Treviso una prostituta ha fatto ricorso al Tar e lo ha vinto. Dovrà essere risarcita dal Ministero dell'Interno
"La chiamavano bocca di rosa metteva l'amore sopra ogni cosa" cantava De Andrè. La bocca di rosa, in questo caso, si chiama Aureliana ed è una donna rumena attiva a Preganziol, un paese fra Treviso e Venezia. Fermata dalla polizia, come riporta La Stampa, "si è vista recapitare, pochi mesi dopo, un foglio di via firmato dal questore di Treviso Tommaso Cacciapaglia, che le imponeva di non rimettere più piede nel comune di Preganziol per i prossimi tre anni".
Eppure Aureliana non si è arresa e ha fatto ricorso al Tar che, lo scorso 17 dicembre, le ha dato ragione: la lucciola può lavorare dove vuole.
Poi la beffa per Alfano: "i giudici hanno condannato il Ministero dell'Interno a rifondere alla ricorrente le spese di giudizio (800 euro più oneri di legge), oltre all'importo del contributo unificato ".