Cronache

L'ultimo addio a Villaggio: oggi camera ardente e funerali laici

Dalle 10 alle 16.30 si potrà rendere omaggio in Campidoglio alla salma dell'attore. I funerali in programma alle 18.30 alla casa del Cinema di Villa Borghese

L'ultimo addio a Villaggio: oggi camera ardente e funerali laici

Dopo la giornata della commozione, arriva quella del ricordo. Comincia alle 10 di mercoledì mattina il lungo saluto dell'Italia a Paolo Villaggio, scomparso a Roma martedì 3 luglio all'età di 84 anni per le complicanze croniche del diabete di cui soffriva da anni. E proprio a Roma si svolgono le due cerimonie per rendere omaggio alla salma del popolare attore genovese. Prima la camera ardente, aperta in Campidoglio dalle 10 alle 16.30. Poi i funerali, in forma laica, presso la casa del Cinema di Villa Borghese.

Come detto, il lungo saluto all'inventore di Fantozzi e di tantissimi modi di dire entrato nel nostro vocabolario, comincia alle 10 di stamattina. Tutti i Filini, i Calboni e le "Pine" d'Italia potranno salutare per l'ultima volta il grande attore recandosi fino alle 16.30 nella Sala della Protomoteca del Campidoglio, dove è stata allestita la camera ardente.

Dopo due ore di attesa la salmaè trasportata in un luogo carico di significato come la casa del Cinema di Villa Borghese. In base alle ultime volontà dell'attore i funerali, rigorosamente laici, si sono svolti presso il Teatro all'aperto Ettore Scola, mentre alle 21.30 è prevista a proiezione del film "Fantozzi", preceduta da un contributo video dello stesso Villaggio.

Nonostante vivesse da molti anni a Roma, non è previsto che sia seppellito nella capitale. La salma sarà trasportata in Liguria e precisamente nel cimitero di Sori, piccola località alle porte di Genova. Lì si trova il mausoleo di famiglia e lì sarà sepolto anche Villaggio. La tomba sarà affacciata sul mare, il "suo" mare ligure che non aveva mai dimenticato.

Intanto, già centinaia le persone che si sono recate in Campidoglio per omaggiarlo. "Padrone di casa" il figlio Pierfrancesco, che ha provato a sdrammatizzare il grave lutto raccontando che "a mio padre tutto questo affetto sarebbe piaciuto.

Lui mi ha sempre detto: la vera sfortuna sarebbe morire durante i mondiali: non mi si filerebbe nessuno".

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