Cronache

Di Maio: "Quando Parlamento chiama un politico deve rispondere"

Di Maio va all'attacco e dà il suo parere favorevole per una commissione di inchiesta sui finanziamenti ai partiti

Di Maio: "Quando Parlamento chiama un politico deve rispondere"

I Cinque Stelle tornano a sfidare Salvini e la Lega. E lo fanno sfruttando il Russiagate all'italiana che sta coinvolgendo il Carroccio. A pugnalare alle spalle l'alleato leghista è proprio Luigi Di Maio che con un intervento su Facebook affonda due colpi sul leader del Carroccio. Innanzitutto il leader 5 Stelle avalla la richiesta del Pd di una commissione d'inchiesta. "Se ci sono sospetti su finanziamenti ai partiti, si fa una commissione di inchiesta per tutti i partiti. Oggi c’è la legge SpazzaCorrotti, ma negli ultimi decenni no. Sopratutto è comico che sia il Pd a parlare di finanziamenti (dopo le coop rosse, dopo Mafia Capitale e dopo le indagini della magistratura che ancora coinvolgono i loro vertici). La commissione di inchiesta sui finanziamenti ai partiti serve, va fatta subito e deve riguardare tutti, anche il MoVimento. Nessuno escluso. I cittadini quando votano devono sapere se la forza politica a cui stanno dando il loro consenso fa i loro interessi o quelli di qualcun altro", scrive il pentastellato sul suo profilo social.

Una presa di posizione chiara che potrebbe incrinare ulteriormente il rapporto tra i Cinque Stelle e la Lega. Il sì dei grillini alla commissione d'inchiesta potrebbe aggiungere tensione ad una quadro già piuttosto instabile per la tenuta dell'esecutivo gialloverde. Ma Di Maio a quanto pare non molla la presa e così affonda il secondo colpo mandando un altro messaggio chiaro a Salvini: "Il Parlamento è la sede giusta per chiarire. Riteniamo doveroso garantire la tracciabilità dei soldi che un partito incassa durante una campagna elettorale. Il Movimento 5 stelle, sempre con la ’SpazzaCorrottì, ha obbligato tutti a rendere pubbliche le donazioni che ricevono e su questo non ci si può tirare indietro. Il Parlamento è sovrano e lo dice la nostra Costituzione. Peraltro quando si ha la certezza di essere strumentalizzati, l'aula diventa anche un'occasione per dire la propria, difendersi e rispondere per le rime alle accuse, se considerate ingiuste". Insomma Di Maio senz amai nominare Salvini di fatto apre un nuovo fronte di scontro. Ma in questo caso al centro non c'è il programma di governo. La sfida tra i due leader su un caso spinoso come quello del Russagate italiano protrebbe avere esiti imprevedibili..

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