Cronache

Mandarono pacchi bomba ai pm; arrestati 3 anarchici a Torino

Si tratta di Giuseppe Bruna, Robert Firozpol e Natascia Savio

Mandarono pacchi bomba ai pm; arrestati 3 anarchici a Torino

Morte a chi indaga sulle violenze estremiste, a chi cerca di mettere fine ai vandalismi e alla guerriglia contro l'Alta velocità ferroviaria. Per avere scavato sul mondo dell'eversione anarchica, due PM torinesi, Rinaudo e Sparagna, ricevettero lettere esplosive che solo per caso non ebbero conseguenze letali e una busta analoga venne mandata a Santi Consolo, capo del dipartimento delle carceri italiane. I responsabili sono stati arrestati questa mattina su ordine della Procura di Milano che ha coordinato le indagini del Ros dei carabinieri torinesi, Si tratta di tre militanti anarchici conosciuti da tempo, attivi tra Torino e Bologna, e hanno seguito le indicazioni ricevute dal carcere da un leader già detenuto. Si tratta di Giuseppe Bruna, Robert Firozpoor e Natascia Savio. "I pacchi bomba sono una vigliaccata - ha detto il Procuratore Francesco Greco - vengono feriti di solito non tanto i destinatari quanto gli addetti ai servizi postali, qui in Procura abbiamo allertato l'addetto al ricevimento della corrispondenza per prevenire rischi di questo tipo".

Partire da semplici buste e arrivare a chi le ha confezionate e inviate: questa è la sfida che hanno trovato davanti a se gli inquirenti, La polvere pirica contenuta nelle buste sarebbe esplosa all'apertura, contenevano una batteria e cavi elettrici, e una lampadina alogena come innesco. Le tre buste erano partite da Genova; quelle destinate ai pm avevano come finti mittenti due avvocati, mentre quella per il dottor Consolo aveva come mittente Giacinto Siciliano, direttore del carcere di Opera. È dai siti utilizzati per scaricare gli indirizzi dei due legali che sono partite le indagini, approdando a un phone center di Genova da cui il 27 maggio 2017 erano state fatte le ricerche; inoltre solo un bazar cinese in tutta Genova aveva le buste utilizzate negli attentati. Prese le telecamere di una chiesa davanti al phone center, si è scoperto che lo stesso giorno due persone si sono recate nel negozio e hanno prelevato le buste , chiedendo alla inserviente cinese di prenderle lei e metterle nelle buste senza toccarle. Nello stesso bazar hanno preso le lampadine alogene.

Gli attentatori sono collegati a Alfredo Cospito, condannato a vent anni di carcere per la gambizzazione nel 2012 di Roberto Adinolfi, amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, e sono legati alla Federazione Anarchica Insurrezionalista che nel centro sociale Bencivenga di Roma aveva prodotto il documento "per un giugno pericoloso" che preannunciava la stagione degli attentati. Tra i bersagli preferiti dell'organizzazione c è l'Arma dei Carabinieri rimasta vittima di ben tredici attentati della Fai, da ultimo nel 2017 quello alla stazione san Giovanni di Roma e al Ris di Parma. Dallo stesso contesto vengono, secondo le indagini, anche i sedici attentati compiuti contro i Centri di espulsione degli immigrati clandestini. "Sono stufa di tutta questa roba, io voglio mettere le bombe.

Un anarchico quando diventa vecchio che cazzo fa?": così Natascia Savio si confidava con una compagna di fede, in una telefonata intercettata dai carabinieri.

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