Cronache

Mississipi, dura legge varata contro l'aborto

In Mississipi è stata firmata una legge che consente l'aborto in pochi casi. Dopo le quindici settimane, solo due eccezioni. Ecco quali sono

Mississipi, dura legge varata contro l'aborto

Lo stato del Mississipi ha promulgato una legge contro l'aborto. Un provvedimento decisamente più "duro" di quelli previsti dalle altre legislazioni statali statunitensi.

Il Gestational Age Act, infatti, consente di abortire al di là delle quindici settimane di gravidanza solo in due casi: "minaccia allla vita della madre", come si legge qui, e "menomazione sostanziale e irreversibile di una importante funzione corporea" o "grave anormalità fetale", ma tale da far sì che le condizioni del futuro bambino risultino non compatibili "con la vita al di fuori dell’utero". Una delle tesi sostenute da chi ha politicamente appoggiato la legge è che gli aborti a lungo termine, in realtà, costituiscano un pericolo maggiore per le donne rispetto a quelli stabiliti in tempistiche più brevi.

Una delle prime novità che sono state notate dai commentatori, invece, è relativa alla presunta mancanza nella legge di un riferimento diretto ed esplicito ai casi di stupro. La violenza sessuale, insomma, non costituirebbe un'eccezione alla regola di base. Coloro che, tra i medici e i sanitari, decideranno di praticare comunque l'aborto dopo il limite di tempo stabilito, dovranno presentare un report dell'intervento. Il rischio, insomma, è quello di perdere la licenza nel caso venisse attestato che hanno violato la legge dello stato in questione.

Mentre gli attivisti pro life e pro family parlano di "provvedimento storico", il governatore Philip Bryant - secondo quanto si legge su Notizie pro vita - si è detto più volte entusiasta per aver firmato la legge e sicuro del fatto che il Mississipi possa diventare così il "posto più sicuro in America per un bambino non ancora nato".

Questo provvedimento legislativo, però, sarebbe finito nel mirino di alcune organizzazioni femministe, che l'avrebbero già impugnato davanti a un giudice della Corte distrettuale. Elizabet Nash - qualche giorno prima della promulgazione - aveva dichiarato che questo disegno si inserisce all'interno delle politiche di Donald Trump volte alla "progressiva riduzione del diritto di scelta delle donne". La Nash è la Senior State Issues Manager del Guttmacher Institute's di Washington. Donald Trump, intanto, continua a sostenere le politiche pro life.

Il tycoon è ormai considerato il presidente più favorevole a politiche di questo genere dell'intera storia degli Stati Uniti.

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